venerdì 7 maggio 2010

la carota e il bastone del progresso


Questo post nasce da una mia risposta all'ottimo post di Santaruina Il futuro della protesta in Grecia, il futuro della protesta in Europa. A proposito della crisi greca santaruina dice:
"  E’ giusto e sacrosanto essere indignati nei confronti dei corrotti e dei ladri, è naturale provare rabbia dinanzi alle macchinazioni finanziarie dei giganti economici, ma per onestà bisognerebbe anche comprendere che questa è solo la conclusione di un processo, un processo che la maggioranza aveva accettato ed alimentato con entusiasmo."
Santaruina continua parlando del sogno popolare di benessere e consumismo che si esplica nelle strade intasate di automobili comprate a rate e nell'impiegato comunale che fa le vacanze alle Maldive, pagata a rate anch'essa, poi continua:
"  Perché i politici corrotti, oggi dileggiati, fino a ieri erano i “furbi”, quelli che “chiunque farebbe lo stesso al loro posto”; gli stessi politici alle cui porte si bussava per chiedere una raccomandazione per il figlio, quelli a cui in cambio si era dato il proprio voto. Ma finchè i posti c’erano, finchè le rate della macchina erano basse, andava bene."
E poi c'era la televisione...
Santaruina conclude dicendo:
"  Perché la vera questione, il vero problema, è la gabbia stessa. Una gabbia fatta di un benessere comprato a debito, condito con una ipnosi di massa fatta di pessima televisione e infimi spettacoli circensi messi in piedi a beneficio della plebe. La vera protesta dovrebbe avere un’altra direzione. Non sono le carote quelle che occorre rivendicare, non sono le ballerine del circo; qui occorre riprendesi l’anima, quell’anima che la gente ha venduto a rate."
Vi consiglio di leggervi tutto l'articolo, qui ho fatto solo un riassunto citando solo alcune frasi significative. Le condiderazioni fatte per i greci da Santaruina valgono per tutti i cittadini dei paesi "cosiddetti" sviluppati
Vi propongo la mia risposta, leggermente correta ortograficamente e con qualche piccola aggiunta:
Hai articolato bene l'articolo e il tuo punto di vista, condivisibile.
Quello del bastone e della carota è uno dei mezzi per controllare il gregge e spesso ha i suoi effetti.
Molti parlando di massoneria e altri gruppi elitari al potere dicono che nonostante tutto hanno contribuito al benessere sociale e al progresso, come se questi gruppi elitari avessero come scopo il benessere e il progresso dei loro sottoposti.
In realtà è più probabile che il cosiddetto "  benessere"   e " progresso"  sia stato sempre e solo funzionale all'aquisizione ultima di più potere da parte dell'elite e di maggiore passività delle genti. In fondo che progresso c'è nell'eseguire passivamente e monotamente degli ordini 8 ore al giorno pensando alla bella macchina, alla tv al plasma e alla vacanzina in qualche "  non luogo"  artificiale che si pagherà a rate?
 Chi ci guadagna?
Ma questa inversione repentina dell'elite verso i sottoposti fa pensare a un piano secolare. Il Nuovo Ordine Mondiale è sotto i nostri occhi. Con la rivoluzione industriale si sono sradicate le genti dalle campagne e dalle tradizioni per legarle alla macchina e alla vita metropolitana artificiale.
  la carota
Ora queste genti vengono sradicate da questa vita artificiale ma non esiste più la prospettiva di un ritorno ad una vita agricola e tradizionale, se non per quelle persone benestanti che si possono permettere l'acquisto "  non a rate" di una cascina con relativo terreno agricolo.
 
il bastone
Alla fine, come accade già in Italia, gli agriturismi e le fattorie biologiche sono solo la prerogativa dei borghesucci chic che si sono stancati della vita stressante metropolitana e sono ritornati "  alla terra"  con i loro averi che si sono guadagnati nelle metropoli stesse.
La gran massa di persone non ha il potere e i soldi per tornare ad una vita agreste. Per lo meno non io che a malapena riesco a mangiare con una magrissima elemosina derivante dal mio lavoro (600 euro circa al mese); e non penso certo di poter mettere soldi da parte per comprarmi un' "  alternativa"  cascina con relativa fattoria e terrazzamenti. Per sperimentare la vita agreste la prima ipotesi sarebbe quella di andare in un bel agriturimo con tutti i servizi compresi e collegamento a internet per tenermi aggiornato sul tuo blog, ma questo mi costerebbe da 50 a 100 euro al giorno e mi parrebbe un pò tanto visto che non vivo di rendita.
L'ipotesi più fattibile quindi per sperimentare la vita agreste sarebbe in ultima istanza quella di lavorare nei campi a 5 euro al giorno con i fratelli marocchini, senegalesi, tunisini ecc. ecc. sottoposto ad un padrone schiavista al quale dovrei vendere anche la mia compagna per avere il diritto di lavorare. Davvero una bella prospettiva.
L'alternativa sarebbe occupare i campi e scacciare le multinazionali OGM e i borghesucci agresti, ma la pressione meccanizzatrice e uniformatrice è davvero potente.
Il benessere a lungo andare per me poteva avere un corollario; le persone che stanno bene materialmente potrebbero rischiare di svegliarsi, spegnere la tv, piantarla di far rate per l'ultimo modello di automobile e pensare ad altro come alla propria libertà e alla propria anima.
Con questa miseria di ritorno creata artificialmente, quando invece con la tecnica moderna l'uomo potrebbe per sempre svincolarsi dal bisogno, si riprecipita invece gli uomini nella paura della sopravvivvenza e nella lotta per l'esistenza; quando l'uomo vive nella paura e lotta per farsi bastare i soldi fino a fine mese, quando le bollette da pagare diventano un pensiero ossessivo, quando bisogna lavorare in due, marito e moglie, solo per garantire un minimo ai propri figli (e non parlo di vacanze o cellulari, ma di scuola, cibo, salute) allora non si vede altro che questo obiettivo di sopravvivenza e non ci si inerrogherà mai sul gruppo Bilderberg, sulla Trilaterale, sul signoraggio e la sovranità monetaria sottratta ai paesi europei, sull'origine dei falsi debiti pubblici che fanno precipitare gli stati, sulla Bce, sulla massoneria, sulla distruzione degli stati come apripista del Nuovo ordine mondiale ecc. ecc. perchè non se ne ha il tempo e a chi solleverà questi argomenti non si presterà ascolto perchè si vedranno queste cose come qualcosa di lontano dalla vita quotidiana scaduta ormai e immiserita a mera lotta per l'esistenza; esistenza che si vede minacciata, con gli occhiali ottusi del discorso dominante, solo dagli "  stranieri"   che rubano e ci portano via il lavoro.
Quello che vedo è una miseria diffusa sia umana che materiale.
Condivido anche il commento di Gabriella che nonostante la miseria che si vede in giro  "... una speranza, una piccola fiamma sempre accesa che l'essere umano sia, in fondo, guidato comunque dall'empatia e dalla generosità (qualità che si riscoprono spesso solo nei tempi più difficili) la voglio avere ancora."