giovedì 29 luglio 2010

La Visione Molecolare della Vita della Fondazione Rockefeller


Come gli obiettivi dell'Eugenetica, del Controllo Sociale e dell'Ingegneria Umana diedero forma alla Biologia Molecolare e alla Scienza del XX secolo

Una recensione del libro The Molecular Vision of Life: Caltech, The Rockefeller Foundation, and the Rise of the New Biology  (Oxford University Press, 1993) di Lily E. Kay

16 Gennaio 2009
articolo di Chris Masterjohn
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com


La biologia molecolare che abbiamo ereditato dal XX secolo è semplicemente un prodotto del metodo scientifico, una serie di conclusioni inevitabili generate dalla deduzione cumulativa imparziale dei principi teorici derivanti dalle osservazioni oggettive? O è stata modellata, sagomata e diretta da un establishment d'elite che aveva obiettivi molto più ampi rispetto alla ricerca scientifica?
Nel suo libro del 1993, The Molecular Vision of Life, la Dottoressa Lily E. Kay (che un necrologio del 2001 del MIT News Office denominò come "Uno dei notevoli storici della biologia della sua generazione"), sosteneva che la "nuova biologia" fu creata in gran parte dalla Fondazione Rockefeller e dal suo canale sussidiario presso il California Institute of Technology (Caltech), attraverso un consenso tra elite scientifica ed elite commerciale, il cui più ampio obiettivo era centrato sull'eugenetica e la necessità di creare un meccanismo di controllo sociale e di ingegneria umana:
La nuova scienza non si evolve legittimamente attraverso la selezione naturale di varianti disciplinari distribuite in modo casuale, e neppure essa è ascesa solamente attraverso la forza irresistibile delle sue idee e dei suoi leader. Piuttosto, l'ascesa della nuova biologia era un'espressione degli sforzi sistematici di cooperazione dell'establishment scientifico Americano - scienziati e loro benefattori - per dirigere gli studi dei fenomeni animati lungo dei sentieri selezionati verso una visione condivisa della scienza e della società.
Il termine "biologia molecolare", infatti, fù coniato nel 1938 da Warren Weaver, direttore della divisione di scienze naturali di Rockefeller, dopo aver rinominato per la terza volta il programma originariamente conosciuto come "psicobiologia", il cui scopo era "la razionalizzazione del comportamento umano".
Il modello che Kay usa per descrivere questo processo storico è quello del "consenso", che non richiede necessariamente la complicità attiva di tutti gli scienziati. Molti di essi non condividevano gli obiettivi dell'eugenetica, del controllo sociale e dell'ingegneria umana. Molti di essi, anche a livello di elite, erano interessati a perseguire la "pura scienza", anche se erano sicuramente a conoscenza degli obiettivi dell'elite amministrativa e commerciale all'interno della Fondazione Rockefeller. Gli Scienziati e le elite della Fondazione necessitavano gli uni degli altri, comunque, e il risultato finale fu che la "nuova biologia" non sarebbe stata un'aperta inchiesta "dell'enigma della vita", ma piuttosto sarebbe stata un'indagine diretta per rispondere a domande specifiche in modi riconducibili agli obiettivi dell'eugenetica e del controllo sociale.

In questa recensione:

- La Fondazione Rockefeller, il Caltech e la Nuova Biologia Molecolare
- La Fondazione Rockefeller e il "Controllo Sociale"
- La Biologia Molecolare come mezzo di Controllo Sociale e Ingegneria Umana
- La Fondazione Rockefeller e l'Eugenetica
- Punti disconnessi - Allen Dulles e il Programma MKULTRA della Cia
- Punti maggiormente connessi - La Fondazione Rockefeller e il World Population Panel delle Nazioni Unite
- La Nuova Frontiera del Controllo Sociale: l'Era Tecnotronica di Zbigniew Brzezinski
- Conclusioni: Il Controllo Sociale Opera Ancora?
La Fondazione Rockefeller, il Caltech e la Nuova Biologia Molecolare

La Fondazione Rockefeller, fondata nel 1913, tra il 1932 e il 1959 versò 25 milioni di dollari a sostegno del programma di biologia molecolare degli Stati Uniti. La portata della sua influenza nel corso di questo intenso periodo, però, andò ben oltre il semplice finanziamento. Il programma di biologia molecolare della Fondazione permeava le infrastrutture accademiche di tutte le istituzioni cruciali, con i fiduciari di Rockefeller posizionati ai vertici delle posizioni amministrative nelle università. Gli ufficiali della fondazione crearono un sistema effettivo ma informale di revisione tra pari, con consulenti scientifici che fornivano la loro conoscenza dettagliata del traffico accademico e scienziati e amministratori che chiedevano il loro giudizio sulle nomine accademiche, sulle reputazioni, le personalità, i viaggi, e i potenziali progetti. Warren Weaver, direttore della Divisione di Scienze Naturali della Fondazione, era spesso invitato a sedersi alle riunioni di facoltà.
La Prima Guerra Mondiale inaugurò una nuova ideologia politica ed economica della "cooperazione", che passò oltre l'individualismo del XIX secolo e mise l'accento sui progetti interdisciplinari, sul "gioco di squadra" e i manager di coordinamento. La Fondazione Rockefeller intervenne nel corso di questa riorganizzazione della scienza e svolse un ruolo determinante nella sua formazione.
La Fondazione sostenne i progetti di biologia molecolare in molte istituzioni, ma investì la maggior parte della somma in sei di esse: L'Università di Chicago, il California Institute of Technology (Caltech), Stanford, Columbia, Harvard e l'università del Wisconsin. Infine, il Caltech divenne il centro più importante della nuova biologia. Siccome questa mancava di un programma medico e di un mandato agricolo, la biologia molecolare fù libera di prosperare come una nuova disciplina indipendente. Il Caltech adottò rapidamente il modello interdisciplinare preso in prestito dalla cultura aziendale del dopoguerra, e insieme all'Università di Chicago, raccolse ampie somme di denaro dalla Fondazione Rockefeller. Il Caltech produsse molti dei "padri fondatori" della biologia molecolare. Tra questi Thomas Hunt Morgan, Max Delbruck, George Beadle, e Linus Pauling. James D. Watson, che con Francis Crick scoprì la struttura del DNA a Oxford, era un discepolo di Delbruck; le sue indagini con Crick erano ampiamente basate sul paradigma di strutture molecolari di Pauling, e in seguito egli si unì al Caltech.
Nella dozzina d'anni seguenti alla spiegazione della struttura del DNA nel 1953, 17 dei 18 scienziati premi Nobel per la ricerca nel campo della biologia molecolare erano interamente o parzialmente finanziati dalla Fondazione Rockefeller, sotto la guida di Warren Weaver.
La visione molecolare della vita non è l'unica visione possibile della vita. Secondo Kay, la Fondazione Rockefeller individuò questa visione tra molte altre, e la coltivò per scopi più ampi di quelli della ricerca del sapere fine a se stessa:
Il punto di vista evolutivo, ecologico e organicista ha fatto sì che molti segreti della vita venissero svelati. Essi fornivano diversi tipi di conoscenza del corpo e della mente umana, così come percorsi alternativi per la comprensione del disadattamento sociale e ambientale. In breve, vi erano diverse scienze umane possibili. Perchè allora, la "Scienza dell'Uomo" della Fondazione Rockefeller privilegiò una visione molecolare della vita? La risposta a questa domanda è incorporata nella matrice che collegava le particolari forme di controllo sociale perseguito da tale programma, con lo specifico tipo di controllo fornito dalla nuova biologia.

La Fondazione Rockefeller e il "Controllo Sociale"

Il sociologo Edward Ross Alsworth coniò il termine "controllo sociale" nel 1894 come risposta alle dispute tra capitalismo e socialismo, in cui egli sosteneva che il conflitto di classe e le disuguaglianze sociali erano inevitabili ma che la "società" doveva modificare i sentimenti individuali, le idee e il comportamento per renderli conformi agli interessi sociali - al posto di avere la nazionalizzazione dei mezzi di produzione e di scambio come auspicavano i socialisti, il "controllo sociale" auspicava la nazionalizzazione dei pensieri, dei sentimenti e dei desideri che dovevano guidare il settore privato.
La Fondazione Rockefeller fù fondata nel 1913, lo stesso anno in cui Rockefeller e i relativi interessi finanziari crearono la Federal Reserve.
Una delle sue missioni cruciali fù quella di sostenere lo sviluppo del controllo sociale. Le politiche delineate per la fondazione nell 1913 dall'Amministratore Harry Pratt Judson, classificano i suoi obiettivi all'interno di quelli non controversi come la medicina e l'educazione, e quelli controversi che sono in conflitto con i bisogni umani, per i quali "la reale speranza di massima sicurezza si trova nel rafforzare il potere di polizia dello Stato oltre alla formazione di una natura morale così coscenziosa e così diffusa da limitare i voleri asociali e sostituire ad essi un ragionevole controllo di sè."
John B. Watson scrisse il suo "Manifesto Comportamentista" opportunamente nel 1913, in cui promosse una nuova psicologia il cui "obiettivo teorico è la previsione e il controllo del comportamento".
Nel 1925, il "controllo sociale" era diventato il paradigma dominante delle scienze sociali. Nel suo Mezzi di Controllo Sociale, pubblicato quell'anno, FE Lumley descrisse il fenomeno come "la pratica di elaborare stimoli direttivi o modelli desiderati, la loro precisione di trasmissione e l'adozionde da parte di altri sia volontariamente che involontariamente."
Il tipo di "controllo sociale" sostenuto dalla Fondazione Rockefeller non fù necessariamente un tipo di controllo nefasto che i cospiratori avrebbero usato per controllare la popolazione per i propri fini. Molti degli amministratori e direttori della Fondazione vedevano l'istituzione del controllo sociale per il bene comune, come parte del loro dovere cristiano. Raymond Fosdick offre un esempio illustrativo. Fosdick era un fiduciario della fondazione, un consigliere di John D. Rockefeller Jr., e in seguito un Presidente della Fondazione. Egli credeva che la tecnologia stesse progredendo molto più rapidamente della comprensione del comportamento umano e che i mali sociali, come la xenofobia, che si manifestavano al pari della grande paura rossa e del razzismo post Prima Guerra Mondiale, erano il risultato di questo ritardo. Egli guidò così la Fondazione Rockefeller verso un sostegno maggiore delle scienze umane rispetto alle scienze fisiche, durante la sua presidenza negli anni '30.
Herbert Hoover, un prodotto della cultura aziendale degli anni '30 che enfatizzava i progetti cooperativi e il lavoro di squadra, non più aderenti alle idee di individualismo e laissez-faire del XIX secolo, portò simili opinioni ai più alti livelli del governo federale con la sua ascesa alla presidenza nel 1929. Secondo Kay, "Hoover intendeva immergere la nazione all'interno di programmi sociali di portata e urgenza paragonabile a una mobilitazione di guerra." William F. Ogburn, il sociologo di Chicago consulente della Rockefeller Foundation, divenne membro del Comitato di Hoover sulle Tendenze Sociali negli Stati Uniti. Egli dava la colpa della crescita dei divorzi, della delinquenza, della criminalità, delle carenze mentali, delle difficoltà della personalità, dell'assimilazione degli immigrati, della prostituzione, dell'alcolismo e dell'instabilità dell'impiego al ritardo tra lo sviluppo della tecnologia e lo sviluppo della scienza del controllo sociale.
Il gruppo Rockefeller non andava di corsa nell'istituire il controllo sociale. Wickliffe Rose, capo dell'International Education Board della Fondazione, era solito ricordare ai suoi colleghi:"Ricordate che non abbiamo fretta." Fosdick scrisse negli anni '20:"Non c'è una via maestra per il millennio, nessuna scorciatoia per la terra promessa."

La Biologia Molecolare come mezzo di Controllo Sociale e Ingegneria Umana

Gli scienziati che accettarono la "teoria protoplasmatica della vita", che ascrive tutti gli attributi fisici e mentali della vita alla sostanza fisica all'interno della cellula, e condividevano l'obiettivo teorico di John B. Watson nel 1913 della "previsione e controllo del comportamento", avrebbero visto il chiarimento delle basi fisico-chimiche della vita come il mezzo per eccellenza nello sviluppo di una scienza del controllo sociale.
Nel 1929, la Fondazione Rockefeller si fuse con la Laura Spelman Rockefeller Memorial e assunse la Divisione di Scienze Naturali del Comitato per l'Educazione, nominando il fisico Max Mason come capo temporaneo e come presidente della Fondazione. A quel tempo, Mason, in seguito alle parole del capo della Divisione Scienze Naturali Warren Weaver, aveva sviluppato "un grande interesse nella ricerca comportamentale e in particolare nella possibilità che le scienze fisiche, in stretta e diretta collaborazione con le scienze biologiche, potessero gettare nuova luce sul comportamento normale e anormale degli individui, e in ultima analisi, sul comportamento sociale di gruppi di uomini."
L'ordine del giorno della "Scienza dell'Uomo" che la Fondazione articolò nel 1931 chiedeva una maggiore enfasi sulla biologia e sulla psicologia, e speciali valorizzazioni di matematica, fisica e chimica che erano fondamentali per quei campi, al fine dell'analisi e del controllo del comportamento:
 La scienza ha fatto progressi significativi nell'analisi e nel controllo delle forze inanimate, ma la scienza non ha fatto progressi eguali nel più delicato, più difficile e più importante problema dell'analisi e controllo delle forze animate.
Edmund E. Day, direttore della Divisione di Scienze Sociali della Fondazione, scrisse nel 1930 che "la convalida dei risultati della scienza sociale [deve avvenire] attraverso un effettivo controllo sociale," creando un sistema di ingegneria umana attraverso la comunicazione, la pubblicità e la psicologia di massa.

La Fondazione Rockefeller e l'Eugenetica

Il primo strumento per rendere il controllo sociale una scienza esatta fù trovato nella promessa della genetica. La "teoria protoplasmatica della vita" di Thomas Huxley riduceva gli attributi mentali di una persona alla sostanza fisica all'interno delle cellule. La riscoperta delle leggi di Mendel sull'ereditarietà nel 1900, suggerì che ognuno di questi attributi corrispondeva ad un singolo "gene" e poteva quindi essere controllato attraverso una riproduzione selettiva.
Nel 1904, Charles B. Davenport (nella foto a fianco), sotto l'egida del Carnegie Institution di Washington, lanciò il movimento eugenetico come un'allenaza tra imprese, chiese protestanti, l'intellighenzia americana e i maggiori genetisti americani, che avrebbero trattato la disfunzione sociale con il controllo della riproduzione di tratti psicologici che essi associavano con la razza e la classe.
La Fondazione Rockefeller finanziò progetti eugenetici come la campagna di sterilizzazione del Comitato Nazionale per l'Igiene Mentale, al fine di limitare la riproduzione dei "deboli di mente".
I suoi filantropici fratelli, il Dipartimento di Igiene Sociale e il Laura Spelman Rockefeller Memorial, patrocinarono programmi nazionali e internazionali di controllo delle nascite e controllo della popolazione, che erano in parte basati sui principi dell'eugenetica.
Negli anni '20 del novecento, il movimento eugenetico subì una battuta d'arresto in seguito alla comprensione che molti geni erano pleiotropici, che interessavano tratti diversi e che molti tratti erano poligenici, essendo influenzati da più di un gene. Le poemiche intorno alla sterilizzazione dei non idonei e alla restrizione all'immigrazione sulla base della razza si combinarono con questi fattori per infrangere la reputazione dell'eugenetica come scienza.
Nel 1931, il consulente della Rockefeller Foundation Frank R. Lillie auspicò la ricerca di un'eugenetica scientificamente valida scartando le polemiche e la propaganda del movimento eugenetista, sottolineando che il programma di biologia della Fondazione "deve essere tenuto fuori da tutta la propaganda riguardante l'eugenetica, il controllo delle nascite, ecc.; e in tali circostanze il solo scopo è quello di fornire le indispensabili basi scientifiche da cui deve dipendere la profilassi sociale."
Non sarà che dopo la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, che la Fondazione fece completamente a meno del linguaggio eugenetico. Nella sua agenda di "Scienza dell'Uomo" del 1933 la Fondazione chiedeva:"Possiamo noi sviluppare una così solida e vasta eugenetica da arrivare a sperare in una razza futura di uomini superiori?"
L'Eugenetica, tuttavia, subì una battuta d'arresto molto maggiore alla fine degli anni '40, rispetto a quella che aveva subito negli anni '20. Kay rileva una notevole discontinuità linguistica tra le descrizioni dei metodi della Fondazione negli scritti degli anni '30 e dei primi anni '40 rispetto agli scritti prodotti dopo il tabù sociale che aveva circondato lo sviluppo dell'Olocausto. Comparvero parole d'ordine come "comprensione" e "cooperazione internazionale" e scomparvero le parole "controllo sociale", "eugenetica" e "razionalizzazione del comportamento umano".
Il movimento eugenetico era in declino già nel 1943, o per lo meno si stava nascondendo. A Pasadena, Ezra Gosney, il leader del business e associato al Caltech, aveva fondato l'Associazione per il Miglioramento delle Condizioni dell'Uomo (Human Betterment Association - HBA) nel 1928, lo stesso anno in cui fu formata la divisione di biologia al Caltech sostenuta da Rockefeller. l'HBA fu dedicata alla sterilizzazione di massa dei non idonei - infatti, dal 1940, metà delle 30.000 sterilizzazioni effettuate nel paese furono fatte in California - e la sua letteratura si lamentava della degenerazione mentale che stava presumibilmente avvenendo perchè "le famiglie che mandano i figli in un istituto per i deboli di mente sono in media il doppio delle famiglie che mandano un figlio all'università," affermando con forza che "è giunto il momento per la società di agire." Con la morte di Gosney nel 1942, tuttavia, il Caltech assorbì l'HBF e istituì il Gosney Research Fund, per "essere perpetuamente devoti alla promozione della ricerca delle basi biologiche delle qualità umane e per far conoscere i risultati delle ricerche per l'interesse pubblico," una sostanziale diluizione del linguaggio eugenetico.
Con la fine degli anno '50, tuttavia, la comunità scientifica cominciò di nuovo a flirtare apertamente con un'eugenetica basata su una nuova scienza. Linus Pauling, un leader cruciale del programma del Caltech supportato da Rockefeller, dichiarò quanto segue:
Non sarà solo sufficiente sviluppare modalità di trattamento dei difetti ereditari. Dovremmo trovare il modo di purificare il pool del plasma germinale umano, di modo che non nasceranno più così tanti bambini con gravi difetti... Noi ci stiamo accingendo all'istituzione del controllo delle nascite e del controllo della popolazione.
Joshua Lederberg, co-scopritore della ricombinazione genetica nei batteri, tenne una posizione analoga, che credeva fosse popolare tra la comunità scientifica:
L'applicazione ultima della biologia molecolare dovrebbe essere il controllo diretto delle sequenze nucleotidiche nei cromosomi umani, insieme con il riconoscimento, la selezione e l'integrazione dei geni desiderati, di cui la popolazione esistente fornisce una notevole varietà. Queste nozioni di una futura eugenetica sono, io penso, l'opinione diffusa sul ruolo a lungo termine della biologia molecolare nell'evoluzione umana.
Alla fine degli anni '60, Linus Pauling suggerì anche un'inquietante politica di "stella gialla" di profilassi eugenetica:
Dovrebbe essere tatuato sulla fronte di ogni giovane un simbolo che mostri il possesso del gene falciforme o qualsiasi altro gene simile. E' mia opinione che debba essere adottata una legislazione su questa linea, con test obbligatori per i geni difettosi prima del matrimonio, e una qualche forma di esposizione semi-pubblica di questo possesso.
Roert Sinsheimer del Caltech, tuttavia, previde che l'ingegneria genetica ci avrebbe portato un'eugenetica più democratica:
La vecchia eugenetica era limitata ad un aumento numerico del nostro miglior pool genico esistente. La nuova eugenetica consentirebbe, in linea di principio, nella conversione di tutti gli inadatti verso il più alto livello genetico.
La maggior parte degli scienziati che fecero tali dichiarazioni alla fine degli anni '60, secondo Kay, in seguito le ritrattarono e ammisero che erano basate su ingenuità sociali e scientifiche. Ma Kay sostiene in modo convincente che le dichiarazioni, nonostante ciò, ci presentano due importanti lezioni storiche - che il progresso della scienza risulta da una sintesi del reciproco rafforzamento dell'immaginazione sociale e scientifica, e che la ricerca del controllo sociale basato sulla scienza è una cosa elastica e durevole che, nonostante sia stata ripetutamente modificata, riemerse ripetutamente nella mente degli scienziati e di altre elite nel corso del XXsecolo.

Punti disconnessi - Allen Dulles e il Programma MKULTRA della Cia

Sebbene Lily Kay ci fornisca un'analisi eccellente dello svliluppo del programma di biologia molecolare del Caltech, ella fornisce questo epicentro di molti punti periferici che non collega mai.
Ella sostiene che nel 1948 il Council on Foreign Relations, sotto la guida di Allen Dulles (nella foto a fianco) intraprese un progetto di ricerca per la determinazione degli sviluppi dell'industria e dell'agricoltura del mondo post Seconda Guerra Mondiale, che fornivano le linee guida agli interessi esteri della Fondazione Rockefeller, mentre suo fratello John Foster Dulles era al tempo stesso un fiduciario della Fondazione Rockefeller.
Nel 1953, però, John Foster Dulles divenne il Segretario di Stato sotto Eisenhower e Allen Dulles divenne il capo della CIA. Allen Dulles fu capo della CIA fino al 1961, quando fù costretto a dimettersi da JFK. Sotto Allen Dulles, la CIA, aveva importato centinaia di scienziati nazisti nel complesso militare industriale, come parte dell'Operazione Paperclip. Dulles supervisionò anche l'infame programma MKULTRA, che usava l'LSD e altre droghe come agenti di controllo della mente, che fù alla base della Trilogia di Bourne, nella quale ha recentemente recitato Matt Dammon. Questi programmi furono documentati dal Church Committee del Senato negli anni '70.
Kay cita il trattato di FE Lumley del 1925, Mezzi di controllo sociale:
Idealmente il controllo sociale dovrebbe essere nelle mani e negli interessi di un gruppo inclusivo, qualunque esso sia; in pratica, però, esso è nelle mani e spesso negli interessi di pochi membri che hanno usurpato il potere e sanno come usarlo.
La semplice menzione del legame tra i fratelli Dulles e la Rockefeller Foundation ci pone la domanda se può esserci stata una dicotomia tra i fiduciari della Fondazione, tra quelli che volevano esercitare il controllo sociale nell'interesse pubblico e quelli che desideravano esercitare il controllo sociale come malvagi cospiratori nel perseguimento dei loro fini corrotti.
La Kay riferisce che l'influenza della Fondazione sulla ricerca tramontò dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre aumentava l'influenza del governo federale; ma sembra che la famiglia Dulles spostò semplicemente la sua ricerca delle tecniche di controllo mentale all'interno di un progetto clandestino, mentre la nuova Cia, essendo la prima organizzazione del genere a sopravvivere durante il tempo di pace, forniva l'opportunità per una ricerca scientifica nascosta alla vista del pubblico.
I fratelli Dulles erano avvocati per la Union Banking Corporation (UBC) prima e durante la seconda guerra mondiale, mentre Prescott Bush e George Herbert Walker sedevano nel suo consiglio. L'UBC mediò molti traffici a sostegno del regime di Hitler fino alla fine della guerra, e per questi Bush fu perseguito nell'ambito dell'Atto del Commercio col Nemico. Il supporto al regime di Hitler e il programma MKULTRA indicano che i fratelli Dulles potevano avere idee di eugenetica, controllo sociale e ingegneria umana molto più estreme e nefaste rispetto agli altri leader della Fondazione Rockefeller, come Raymond Fosdick.
Queste connessioni meritano di essere chiarite da rispettabili ricercatori eruditi, del calibro della Kay, ed è una sfortuna che la Kay abbia scelto di evitare di percorrere questa strada.

Punti maggiormente connessi - La Fondazione Rockefeller e il World Population Panel delle     Nazioni Unite

La Kay accenna brevemente che la Fondazione Rockefeller passò infine dal sostegno degli interessi nazionali del controllo sociale al sostegno delle preoccupazioni internazionali riguardo alla sovrappopolazione. Il Comitato sulla Popolazione Mondiale delle Nazioni Unite, guidato da John D. Rockefeller III (nella foto),
nel 1969 preparò un documento dal titolo "World Population: A Challenge to the United Nations and its System of Agencies", ma questo suggerisce che gli interessi sul controllo sociale di Rockefeller non calarono mai.
Il documento affermava:"Le tecniche di contraccezione (tradizionali e nuove, come gli steroidi per via orale e i dispositivi intra-uterini) possono essere a disposizione di genitori che desiderano pianificare le loro famiglie e ai governi che intendono pianificare le loro popolazioni."
Lo sviluppo di un programma sulla popolazione mondiale, guidato dalle Nazioni Unite, che si definiva la "massima autorità del mondo" e "l'agenzia mondiale dell'umanità", avrebbe richiesto la modifica dei valori sociali:
Anche se venisse trovata la "pillola ideale", rimarrebbero molti gravi problemi. La riduzione della fertilità non dipende solo dai mezzi efficaci di contraccezione. Sono coinvolti i valori fondamentali e gli atteggiamenti della società. I modelli dell'età fertile, a volte alla base della vita culturale della società, necessitano di essere modificati. Devono essere neutralizzati profondi pregiudizi psicologici, sociologici ed economici in favore delle famiglie numerose. Devono essere superati i preconcetti religiosi...Altrettanto importante sarà l'effetto sugli atteggiamenti della professione medica, che è spesso totalmente carente nello sforzi verso raccomandazioni di pianificazione familiare. Nella misura in cui la formazione medica che essi hanno tradizionalmente ricevuto insegna loro a pensare di proteggere la vita piuttosto che ostacolarla, questo è comprensibile. Tuttavia suona un pò ironico che i medici, che sono stati in gran parte responsabili della creazione del problema della popolazione per via delle loro magnifiche realizzazioni nel campo del controllo della morte, sono stati poi riluttanti a risolverlo con analoghi sforzi in materia di controllo delle nascite.
Per il raggiungimento di questa forma di controllo sociale sarebbe necessario il controllo dei mezzi di comunicazione di massa:
La stampa, la radio, la televisione e il cinema possono svolgere un ruolo importante nel legittimare il concetto di pianificazione familiare e nello sviluppo di un'ampia accettazione della collettività dei principi della paternità responsabile. l'Unesco dovrebbe fornire i consigli tecnici sull'uso dei mass-media nei programmi di pianificazione familiare e per l'ideazione di grandi progetti in questo settore.
Il documento suggerisce che il World Council of Churches e altre organizzazioni non-governative, dovrebbero essere utilizzate per ottenere il "coinvolgimento totale" della collettività; che i sistemi di tassazioni dovrebbero essere tali da scoraggiare un'alta fertilità, e che gli insegnanti dovrebbero formare gli studenti nella "consapevolezza della popolazione" e "appropriati atteggiamenti verso la dimensione della famiglia".
Alcuni insegnanti, a quanto pare, recentemente, sono andati molto in profondità, cercando di insegnare questo ai loro studenti, come Eric Pianka.

La Nuova Frontiera del Controllo Sociale: l'Era Tecnotronica di Zbigniew Brzezinski

Zbigniew Brzezinski (nella foto) suggerì l'idea della Commissione Trilaterale a David Rockefeller nei primi anni '70. Una volta formata, i suoi membri occuparono i posti al top nelle stanze presidenziali, da Carter fino ad oggi. Brzezinski fù Consigliere della Sicurezza Nazionale sotto Carter, diede il suo contributo alla formazione dei Mujaheddin, i precursori di Al-Qaeda, e svolse ruoli minori in politica estera sotto Reagan e Bush. Ha appoggiato Barak Obama alle presidenziali nel Settembre del 2007, mentre suo figlio Ian lavorava alla campagna di McCain.
David Rockefeller, da parte sua, estende la sua influenza ben al di là della Commissione Trilaterale:



Nel 1968 Brzezinski scrisse un articolo dal titolo "L'America nell'Era Tecnotronica" nel giornale Encounter, co-fondato dal trotzkista convertito in neoconservatore Irving Kristol; e inoltre, secondo alcune testimonianze, finanziato dalla CIA. In esso Brzezinski promise che, non la biologia molecolare, ma la tecnologia elettronica poteva diventare il mezzo perfetto di controllo sociale:
La condotta umana diventerà meno spontanea e meno misteriosa - più predeterminata e soggetta a "programmazione" deliberata...Le stesse tecniche potrebbero servire ad imporre un pressochè totale controllo politico su tutti i cittadini, mettendo un più marcato rilievo sulla questione della privacy rispetto a quanto avviene oggi...La società orientata a questi risultati potrebbe direzionarsi verso una società basata sui divertimenti, essenzialmente con la fornitura di spettacoli (sport di massa, TV) che forniscono un narcotico per le masse che diventeranno sempre più prive di scopi...Nella società tecnotronica, la tendenza sembra essere quella verso l'aggregazione del sostegno individuale di milioni di cittadini non coordinati, che è facilmente raggiungibile mediante personalità magnetiche e attraenti, sfruttando efficacemente le più aggiornate tecniche di comunicazione per manipolare le emozioni e controllare la ragione.
Brzezinski individuò il problema maggiore del capitalismo industriale del XIX e del XX secolo nel confronto degli opposti valori tra il capitale e la classe lavorativa. Due cose dovevano portare alla risoluzione di questo problema. In primo luogo, le istituzioni pubbliche e private dovevano fondersi:"Mentre il potere economico si collega in modo inseparabile con il potere politico, esso diviene più invisibile e aumenta il senso individuale di futilità." In secondo luogo, la programmazione tecnologica dei valori della società avrebbe permesso di coltivare il talento verso una "democrazia meritocratica" anche dai gradini più bassi della società:"Il reclutamento e la promozione del talento sociale si deve tuttora estendere ai più poveri e disagiati, ma anche questo stà arrivando. Nessuno può dire se questo sarà sufficiente ad affrontare il dipanarsi della sfida, ma una società americana sempre più coltivata e programmata, guidata da una democrazia meritocratica, può avere una chanche migliore."
Brzezinski sosteneva la morte dello stato nazione in favore di un governo mondiale gestito da un network interconnesso di istituzioni che erano il risultato della fusione reciproca delle sfere pubbliche e private. Egli ampliò questo tema nel suo libro del 1970 "Tra due Età: Il ruolo dell'America nell'era Tecnotronica", in cui affermò che l'imminente rete di informazioni su computer, una probabile accezione ad Internet, sarebbe stata utilizzata per fondere in modo graduale i governi l'un l'altro, e che la Banca Mondiale avrebbe potuto essere utilizzata per creare un sistema globale di tassazione. Brzezinski riteneva, tuttavia, che lo scopo di abolire i governi nazionali doveva avvenire sottilmente e in modo silenzioso nel corso di una graduale regionalizzazione, di modo da non provocare reazioni negative "delle masse". Egli descrisse la necessità di tale finezza nel suo articolo del 1968:
Sarà necessaria la cooperazione internazionale in quasi ogni aspetto della vita: per riformare e sviluppare un sistema educativo più moderno, per promuovere nuove fonti di approvigionamento alimentare, per accelerare lo sviluppo economico, per stimolare la crescita tecnologica, per il controllo del clima, per diffondere nuove conoscenze mediche. Tuttavia, poichè le nuove elite hanno un interesse acquisito nei loro nuovi stati nazione e poichè c'è una xenofobia crescente tra le masse nel terzo mondo, lo stato nazione rimarrà ancora per lungo tempo il principale obiettivo di fedeltà, specialmente per i popoli economicamente arretrati da poco liberati. Predire la sua morte, e agire spesso come se fosse morto, potrebbe indurre (come accaduto parzialmente in Europa) una reazione avversa da coloro che si desidera influenzare. Quindi, il regionalismo dovrà essere promosso con deferenza a causa del significato simbolico della sovranità nazionale - e preferibilmente anche attraverso l'incoraggiamento di quegli interessi che sostengono gli approcci regionali.

Conclusioni: Il Controllo Sociale Opera Ancora?

Eugenetica, ingegneria genetica (che era parte della promessa di Pauling della "psichiatria ortomolecolare"), farmacologia molecolare e televisione hanno fallito nella cura del divorzio, dell'alcolismo, della prostituzione, della delinquenza, del crimine, del deficit mentale, dell'instabilità del lavoro e di tutti gli altri mali che il controllo sociale aveva promesso di curare. E Internet, nonostante le previsioni di Brzezinski, finora è servito a minare l'ordine costituito e a fornire una via d'uscita all'influenza dei mass-media molto più di quanto sia servito allo scopo del dissolvimento dello stato-nazione.
La Televisione può forse diventare una distrazione e forse per alcuni anche un narcotico, ma nessuna delle positive promesse del controllo sociale si è materializzata. Uno studio del 2005 rivelò la prevalenza, nel corso della vita, di depressione, ansia, inibizione degli impulsi e disturbi da abuso di sostanze - circa il cinquanta per cento - due volte più elevati nelle persone nate dopo il 1945 rispetto a quelle nate in precedenza, e la proporzione di americani che soffrono di tre o più patologie - quasi un quinto - è più che tripla.
Mentre molti dei promotori del controllo sociale, come Raymond Fosdick, potevano avere genuine motivazioni altruistiche, e mentre altri, come i fratelli Dulles, potevano avere piani molto più nefasti, l'evidenza storica sembra suggerire che i tentativi di innescare una manipolazione della cultura dall'alto in basso per qualsiasi scopo contribuisce solo al malessere sociale.
Gideon Rachman, un commentatore del Financial Times, recentemente ha osservato che :"per la prima volta nella mia vita, io penso che la formazione di una qualche sorta di governo mondiale sia plausibile." Egli sottolineava che la crisi finanziaria e il cambiamento climatico stavano spingendo i governi verso soluzioni più globali.
Dodici giorni dopo che egli scrisse l'articolo, tuttavia, la Popolazione Nativa Americana del Nebraska, del Sud Dakota, del Nord Dakota, del Montana e del Wyoming si distaccò dagli Stati Uniti e formò una repubblica libera da tasse. La sua soluzione alla crisi finanziaria non era un governo mondiale, ma un governo più locale e una banca senza riserva frazionaria dove tutta la moneta è sostenuta dall'oro e dall'argento.
Finchè esisterà la possibilità di impegnarsi in una iniziativa privata, ciò metterà a repentaglio i cartelli. Finchè i mali sociali saranno risolti con la frantumazione dell'iniziativa privata, i mali sociali aumenteranno. Questa sembra essere una legge che governa la natura.
Il libro di Lily E. Kay, The Molecular Vision of Life, ci lascia con molti punti da connettere, ma esso è un resoconto affascinante di come la Fondazione Rockefeller plasmò lo sviluppo della biologia molecolare e il Caltech, e di come le finalità sociali dell'elite scientifiche e di quelle coninteressate, diedero forma allo sviluppo della scienza. E il fallimento della "salvezza per mezzo degli esperti" che ella documenta è un importante richiamo alla necessità di mantenere il potere decentrato all'interno della società; e per la cura dei mali sociali attraverso la fornitura di buoni esempi nella nostra vita sociale, dando un contributo immediato a quelli che ne hanno bisogno, e incoraggiando gli altri a fare lo stesso.

Link articolo originale: http://www.cholesterol-and-health.com/Rockefeller-Foundation-Social-Control-Eugenics.html


venerdì 23 luglio 2010

La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà: Parte 4


di Andrew Gavin Marshall
Global Research
5 luglio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Questa è la quarta e ultima parte della serie "La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà"
Leggi anche le parti precedenti:
La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà: Parte 1
La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà: Parte 2
La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà: Parte 3
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Controllo della Popolazione come Eugenetica

Dall'eugenetica non solo nacque il settore della genetica, largamente finanziato dagli stessi interessi danarosi alla ricerca del controllo sociale, ma fù così anche per il settore del controllo della popolazione. Nella letteratura ambientale e nella retorica, un concetto che gioca una parte significativa, emerso nel corso degli anni, è quello del controllo della popolazione. La popolazione è vista come un problema ambientale, in quanto maggiore è la popolazione, più risorse essa consuma e maggiori terre occupa. All'interno di questo concetto, più persone ci sono e peggio diventa per l'ambiente. Così, i programmi volti a controllare la crescita della popolazione sono spesso concepiti sotto la lente ambientalista. Vi è in questo settore anche un elemento decisamente radicale, che vede la crescita della popolazione non semplicemente come una preoccupazione ambientale, ma invece inquadra la gente, in generale, come un virus che deve essere eliminato se la terra vuole sopravvivere.
Tuttavia, visto dall'elite, il controllo della popolazione riguarda più il controllo del popolo piuttosto che la salvezza dell'ambiente. Le elite sono sempre state attratte dagli studi sulla popolazione che hanno aiutato a costruire, in molti settori, la loro visione del mondo. Le preoccupazioni sulla la crescita della popolazione furono realmente prese in considerazione con Thomas Malthus alla fine del XVIII secolo. Nel 1798, Malthus scrisse una "teoria sulla natura della povertà" e "chiese il controllo della popolazione senza vincoli morali", citando la carità come promotrice di "povertà di generazione in generazione che semplicemente non aveva alcun senso nel sistema naturale di progresso umano." Così, l'idea di carità divenne immorale. Il movimento eugenetico stesso si legò alla teoria di Malthus per quanto concerne il "rifiuto del valore dell'aiuto dei poveri."[28]
Le idee di Malthus e più tardi quelle di Herbert Spencer e Charles Darwin furono rimodellate all'interno dell'etichetta dell'ideologia d'elite di "Darwinismo Sociale", che era "l'idea che nella lotta per sopravvivere all'interno di un mondo duro, molti esseri umani erano non solo meno degni, ma erano in realtà destinati a scomparire come un rito del progresso. La conservazione dei deboli e dei bisognosi, era, in sostanza, un atto contro natura."[29] Questa teoria ha semplicemente giustificato l'immensa ricchezza, potere e dominio di una piccola elite sul resto dell'umanità, perchè queste elite si sono sempre viste come gli unici esseri veramente intelligenti, degni di possedere tale potere e privilegio.
Francis Galton coniò poi il termine di "eugenetica" per descrivere questo settore emergente. I suoi seguaci credettero che il 'geneticamente inadatto' "dovrebbe essere spazzato via", usando tattiche come "la segregazione, la deportazione, la castrazione, il divieto di matrimonio, la sterilizzazione obbligatoria, l'eutanasia passiva - e in definitiva lo sterminio."[30] La reale scienza eugenetica mancava di prove evidenti, e in definitiva Galton "sperava di rielaborare l'eugenetica come una dottrina religiosa," che doveva "essere presa come fede, senza nessuna prova."[31]
Mentre era in corso il tentativo di rietichettare "l'eugenetica", un'edizione del 1943 di Eugenical News pubblicò un articolo intitolato "L'eugenetica dopo la guerra", che citava Charles Davemport come uno dei fondatori e principali progenitori dell'eugenetica, nella sua visione "di una nuova umanità divisa in caste biologiche, con la razza superiore che controlla e schiavizza le razze che sono al suo servizio."[32] Un articolo di Eugenical News del 1946 affermava che :"Popolazione, genetica [e] psicologia sono le tre scienze verso le quali gli eugenetisti devono guardare per l'effettivo occorrente su cui costruire una filosofia eugenetica accettabile e sviluppare e difendere proposte pratiche di eugenetica."[33]
Nel periodo post-bellico, dagli anni '50 fino ad arrivare agli anni '60, le colonie Europee, si stavano ritirando in qualità di nazioni dal "Terzo Mondo", che stava conquistando l'indipendenza politica. Questo in molti circoli rinfonrzò il supporto per il controllo della popolazione, perchè :"Per coloro che hanno tratto maggior beneficio dallo status quo a livello mondiale, le misure di controllo della popolazione erano un'alternativa molto più appetibile per porre fine alla povertà del Terzo Mondo o per promuovere un autentico sviluppo economico."[34]
Nel 1953, "John D. Rockefeller III convocò un gruppo di scienziati per discutere le implicazioni del drammatico cambiamento demografico. Essi si incontrarono a Williamsburg, in Virginia, sotto gli auspici dell'Accademia Nazionale delle Scienze, e dopo due giorni e mezzo convennero sulla necessità di una nuova istituzione che poteva produrre una scienza solida per orientare i governi e gli individui nell'affrontare le questioni della popolazione."[35] Questa nuova istituzione diventò il Population Council (Consiglio sulla Popolazione). Sei dei dieci membri fondatori del Consiglio erano eugenetisti.[36]
Secondo il sito web del Population Council, essa "non abbraccia alcuna forma di politica della popolazione. Invece, attraverso sovvenzioni a persone fisiche e istituzioni, ha investito nel rafforzamento della capacità interna dei paesi e delle regioni di condurre una ricerca sulla popolazione e sviluppare le proprie politiche. Il Consiglio ha inoltre finanziato il lavoro embrionale nelle università statunitensi e ha ulteriormente sviluppato le proprie competenze di ricerca dietro le proprie mura nel campo della biomedicina, della sanità pubblica e delle scienze sociali."[37]
Nel 2008, Matthew Connelly, professore alla Columbia University, scrisse un libro intitolato "Fatal Misconception: The Struggle to Control World Population" (Equivoco Fatale: la lotta per il controllo della popolazione mondiale), nel quale analizzava criticamante la storia del movimanto per il controllo della popolazione. Egli documenta la crescita nel settore avvenuta attraverso il movimento eugenetico:
Nel 1927 uno studio sulla contraccezione finanziato da Rockefeller ricercò "qualche semplice misura che sarà disponibile per la moglie di un abitante dei quartieri poveri, di un contadino, di un operaio, anche se sordi di mente." Nel 1935 un rappresentante disse al Consiglio di Stato Indiano che il controllo della popolazione era una necessità per le masse, aggiungendo che "Non è quello che vogliono, ma è un bene per loro". Un funzionario della sanità pubblica nell'Indocina francese disse nel 1936 che il problema con gli indigeni era che "sono nati in troppi e non ne muoiono abbastanza".[38]
La tesi generale di Connelly era di "come alcune persone abbiano lungamente cercato di ridisegnare la popolazione mondiale riducendo la fertilità degli altri." Inoltre:
Connelly esamina il controllo della popolazione come un movimento globale, transnazionale, perchè l'obiettivo dei suoi principali sostenitori e praticanti era quello di ridurre la popolazione mondiale attraverso la governance globale e spesso i governi nazionali venivano visti come un mezzo per raggiungere questo fine. Fatal Misconception è perciò un'intricata relazione del network di individui influenti, organizzazioni internazionali, organizzazioni non governative e governi nazionali.[39]
Come sottolineato da una recensione dell'Economist, "gran parte del male compiuto in nome del rallentamento della crescita della popolazione ha le sue radici in una spiacevole coalizione tra le femministe, gli umanitari e gli ambientalisti, che desideravano favorire il rigetto della fecondità, e i razzisti, gli eugenetisti, i militaristi, che desideravano vedere particolati pattern di riproduzione, a prescindere dei desideri dei soggetti coinvolti." L'Economist scrisse inoltre:
Poichè la popolazione mondiale è cresciuta, i controllori della popolazione hanno iniziato a credere di stare combattendo una guerra, e che non ci sarebbero stati danni collaterali. Milioni di contraccettivi furono esportati nei paesi poveri anche se si sapeva che questi causavano infezioni e sterilità. "Forse il singolo paziente è sacrificabile nello schema generale delle cose", disse un partecipante alla conferenza sui mezzi di contraccezione organizzata nel 1962 dal Population Council, un istituto di ricerca fondato da John D. Rockefeller, "in particolare se l'infezione che si acquisisce porta alla sterilizzazione, ma non è letale". Nel 1969 Robert McNamara, allora presidente della Banca Mondiale, disse che era riluttante a finanziare l'assistenza sanitaria "finchè essa non era strettamente connessa al controllo della popolazione, perchè di solito la salute contribuisce al declino del tasso di mortalità, e quindi porta all'esplosione demografica."[40]
Una recensione sul New York Review of Books sottolineò che questo movimento coincise a lungo con il movimento femminista nel promuovere i diritti riproduttivi delle donne. Tuttavia, "questi benefici furono sempre visti come secondari da molti pianificatori familiari statunitensi, rispetto all'obiettivo della riduzione del numero assoluto di persone nei paesi in via di sviluppo. L'urgenza di quello che divenne noto come il "movimento per il controllo della popolazione" contribuì a creare un clima di coercizione e portò ad una serie di abusi dei diritti umani, soprattutto nei paesi asiatici."[41] Dominic Lawson scrisse una recensione del libro di Connelly sul Sundey Times, spiegando che:
Il movimento per il controllo della popolazione è stato finanziato dalle più grandi fortune private americane - la fondazione della famiglia Ford, John D. Rockefeller III e Clarence Gamble (Procter & Gamble). Questi signori non condividono solo una grande ricchezza, ma anche una comune preoccupazione: le persone benestanti e intelligenti (come loro, ovviamente) stavano avendo famiglie molto più piccole rispetto ai loro antenati, ma i grandi sporchi - cinesi! indiani! negri! - si stavano riproducendo in maniera irresponsabile. Quello che si temeva era una sorta di darwinismo alla rovescia - la sopravvivenza dei non adatti.[42]
Come riportato dal New Scientist, mentre la contraccezione e i diritti di fertilità delle donne erano in fase di espansione: "Per gran parte dell'ultimo mezzo secolo, il controllo della pooplazione venne prima dei diritti umani che furono sacrificati." Inoltre, il New Scientist scrisse che Connelly "mette a nudo gli oscuri segreti di un ethos autoritario neo-malthusiano che ha creato un programma internazionale sulla popolazione costruito attorno al controllo." Uno dei concetti orribili fu che "le politiche ufficiali che resero accettabili la distribuzione degli aiuti alimentari alle vittime di carestie solo se le donne accettavano di essere sterilizzate."[43] In una triste ironia, questo movimento dei diritti delle donne apparentemente progressista, in realtà, ebbe l'effetto di tradursi in una catastrofe umanitaria, con forti ripercussioni sulle donne dei paesi in via di sviluppo. Nel 1969 il biologo Paul Erlich scrisse il suo libro molto influente, "The Population Bomb", in cui predisse che la sovrappopolazione mondiale avrebbe causato carestie di massa già negli anni '70."[44] Nel suo libro, egli si riferisce al genere umano come ad un "cancro" per il mondo:
Un cancro è una moltiplicazione incontrollata di cellule, l'esplosione demografica è una moltiplicazione incontrollata di persone. Trattare solo i sintomi del cancro può rendere più confortevole la vita della vittima in un primo momento, ma alla fine essa muore - spesso orribilmente. Un destino simile attende un mondo con l'esplosione della popolazione, se vengono trattati solo i sintomi. Dobbiamo spostare i nostri sforzi dal trattamento dei sintomi all'asportazione del cancro. L'operazione richiederà molte decisioni apparentemente brutali e senza cuore. Il dolore può essere intenso. Ma la malattia è molto avanzata di modo che solo con la chirurgia radicale il paziente ha la possibilità di sopravvivere.[45]
L'elite politica americana abbracciò completamente questo paradigma di popolazione nella sua visione del mondo e nelle relazioni con il resto del mondo. Il presidente Lyndon Johnson venne citato per aver detto:"Io non vado a pisciare gli aiuti stranieri nelle nazioni che si rifiutano di affrontare i propri problemi sulla popolazione", mentre il suo successore, Richard Nixon, venne citato per aver detto:"Il controllo della popolazione è un dovere...il controllo della popolazione deve andare di pari passo con l'aiuto."[46] Robert McNamara, presidente della Banca Mondiale ed ex Segretario alla Difesa nell'amministrazione Johnson, disse che si oppose al finanziamento da parte della Banca Mondiale di programmi di assistenza sanitaria, "a meno che non fossero strettamente correlati al controllo della popolazione, perchè questi programmi di solito hanno contribuito al declino del tasso di mortalità, e di conseguenza, all'esplosione della popolazione."[47]
Erlich fu anche molto autorevole nel monitoraggio della rapida crescita della pooplazione indiana negli anni '70 del novecento. La rapida crescita della popolazione in India era stata attribuita a quel tempo ai risultati del sistema di salute pubblica che i britannici avevano istituito sotto il governo coloniale, così come il fatto che, come mezzo per mantenere un rapporto di dipendenza con la Gran Bretagna, i Britannici avevano scoraggiato l'industrializzazione in India. In India, appena la fame fu dietro l'angolo, il presidente Johnson usò gli aiuti alimentari per fare pressione sul governo indiano a raggiungere i suoi obiettivi di pianificazione familiare," e "dai primi anni '70, il Bangladesh spendeva un terzo del suo budget nel settore della pianificazione familiare e l'India ne spendeva il 60%".[48] Inoltre:
Tra gli anni '60 e '80, in India e in altri paesi asiatici furono sterilizzate milioni di persone o furono dotate di dispositivi intrauterini, così come altri contraccettivi, inseriti in condizioni poco igieniche. Furono riportati numerosi casi di perforazione uterina, eccessivo sanguinamento, infezioni e perfino morte.[49]
Il Population Council inviò consapevolmente in India dispositivi intrauterini non sterili, e negli anni '70, dopo che l'Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) "comprò tranquillamente migliaia di dispositivi scontati per la distribuzione all'estero",  furono trattate con dispositivi intrauterini difettosi quasi mezzo milione di donne in quarantadue paesi in via di sviluppo, i quali "aumentavano i rischi di infezioni e di perforazione uterina". Quindi la sterilizzazione fu introdotta come mezzo per "mantenere le quote" riguardo al controllo della popolazione in India, perchè "la sterilizzazione era una condizione per ricevere le allocazioni di terra e l'acqua per l'irrigazione, così come l'elettricità, le licenze dei risciò e le cure mediche." Un diplomatico Svedese che stava facendo una panoramica del programma sulla popolazione Svedese/Banca Mondiale disse:"Ovviamente le storie...su come i giovani e gli uomini non sposati sono stati più o meno trascinati in locali per la sterilizzazione sono vere in troppi casi."[50]
Nel 1967 fu creato il Fondo delle Nazioni Unite per le Attività delle Popolazioni, e nel 1971: "L'Assemblea Generale riconobbe che l'UNFPA [United Nation Poplulation Fund] doveva svolgere un ruolo di primo piano all'interno del sistema delle Nazioni Unite nella promozione di programmi sulla popolazione."[51] Nel 1970, Nixon creò la Commissione sulla Crescita della Popolazione e il Futuro dell'America, conosciuta come Commissione Rockefeller, per il suo presidente, John D. Rockefeller III. Nel 1972, fu consegnata a Nixon la relazione finale. Tra i membri della Commissione (oltre a Rockefeller) ci furono David E. Bell, Vice Presidente della Fondazione Ford e Bernard Berelson, presidente del Population Council. Tra le conclusioni che ci furono si disse che:"la crescita della pooplazione è uno dei fattori principali che hanno interessato la domanda di risorse e il degrado ambientale negli Stati Uniti. Quanto noi guardiamo al futuro, il problema della poplazione diventa più importante," e che "sotto il profilo ambientale e dal punto di vista delle risorse, non esistono vantaggi derivanti da una crescita ulteriore." Inoltre, la relazione avvertiva:
Il futuro Americano non può essere isolato rispetto a quello che stà accadendo nel resto del mondo. Ci sono seri problemi in questo momento nella distribuzione delle risorse, del reddito e della ricchezza tra i paesi. La crescita della popolazione mondiale stà rendendo peggiori questi problemi, piuttosto che farli migliorare. Gli Stati Uniti devono intraprendere sforzi molto più grandi per comprendere questi problemi e devono sviluppare politiche internazionali per trattarli. [52]
Nel 1974, sotto la direzione del Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti Henry Kissinger, fu emesso il National Security Study Memorandum (NSSM) 200, altrimenti conosciuto come "Implicazioni della crescita della popolazione mondiale per la Sicurezza e gli interessi Stranieri degli Stati Uniti". Una delle questioni trattate nel memorandum era che "la crescita della popolazione avrà un  impatto serio sulla necessità di cibo soprattutto per i paesi più poveri e in più rapida crescita [PMS Paesi meno sviluppati]" e "la conseguenza più grave per il breve e medio termine è la possibilità di carestie di massa in alcune parti del mondo, in particolare le regioni più povere." Inoltre:"Una rapida crescita della popolazione mondiale preme all'interno di un ambiente fragile in modi che minacciano la produzione alimentare a lungo termine." La relazione affermava chiaramente che:"c'è un grosso rischio di gravi danni ai sistemi economici, politici, ecologici del mondo, perchè questi sistemi iniziano a fallire, insieme ai nostri valori umanitari."[53]
Il memorandum definisce le raccomandazioni politiche chiave per affrontare la "crisi" della sovrappopolazione. In Esso si affermava che: "Il nostro obiettivo per il mondo dovrebbe essere arrivare a sostituire il livello di fertilità, (in media, a 2 figli per famiglia) entro circa l'anno 2000", e che in questa strategia "sarà necessario, al fine di renderla efficace, l'impegno forte da parte dei paesi interessati, delle agenzie delle Nazioni Unite e di altri organismi internazionali, e che, è essenziale la leadership degli Stati Uniti." Esso suggeriva di concentrarsi su specifici paesi: India, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Messico, Indonesia, Brasile, Filippine, Thailandia, Egitto, Turchia, Etiopia e Colombia.[54]
Esso raccomandava "l'integrazione di coefficienti di popolazione e i programmi sulla popolazione all'interno di un assetto territoriale di sviluppo," al pari di "una maggiore assistenza per i servizi, le informazioni e le tecnologie di pianificazione familiare," e "favorire il declino della fertilità." Il memorandum diceva anche espressamente: "Dobbiamo stare attenti al fatto che le nostre attività non dovrebbero dare adito ai PMS [Paesi meno sviluppati] che ci sia una politica della nazione sviluppata diretta contro i PMS."[55] Essenzialmente, l'NSSM 200 fece del controllo della popolazione una strategia fondamentale all'interno della politica estera degli Stati Uniti, specificatamente legata agli aiuti allo sviluppo. In altre parole, si usò l'eugenetica come politica estera.
Nel 1975, Indira Gandhi, il Primo Ministro dell'India, dichiarò la legge marziale. Suo figlio Sajay fu nominato come il
capo controllore della popolazione della nazione. Sajay "proseguì con l'abbattimento delle baraccopoli e poi dicendo ai residenti che potevano ottenere una nuova casa se avrebbero accettato di essere sterilizati.  Ai Funzionari Governativi vennero date quote di sterilizzazione. Entro un anno, furono sterilizzati sei milioni di uomini indiani e due milioni di donne. Almeno 2000 indiani morirono in seguito agli errori nelle operazioni di sterilizzazione". Tuttavia, l'anno successivo ci fu una campagna elettorale, e il governo di Indira Gandhi fu cacciato via dal potere, con la questione della riproduzione che giocò un ruolo importante.[56]
Successivamente, tuttavia, la Cina divenne il centro principale del movimento per il controllo della popolazione, che "offrì assistenza tecnica nel 1978-83 alla politica del "figlio unico" della Cina, contribuendo anche a pagare i computer che consentivano agli ufficiali cinesi di tracciare i "permessi di nascita", il mezzo ufficiale con cui il governo vietò alle famiglie di avere più di un bambino e richiedere l'aborto dei bambini aggiuntivi."[57] Inoltre:

Anche i draconiani programmi sulla popolazione della Cina hanno ricevuto un sostengno negli anni '80 dalla statunitense International Planned-Parenthood Federation e dal Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite. Prima che la Cina lanciasse la sua famigerata "politica del figlio unico", erano state sollevate preoccupazioni sul suo programma di pianificazione "volontario". Nel 1981, i giornali cinesi e americani riferirono che "i veicoli che trasportavano le donne Cantonesi agli ospedali per gli aborti erano 'pieni di rumori di pianti'. Venne riferito che alcune donne incinte furono 'amanettate, legate con corde o messe in cesti di maiale'".
Dopo il 1983, la coercizione divenne la politica ufficiale cinese. "A tutte le donne con un bambino doveva essere inserito un dispositivo intrauterino in acciaio inossidabile e resistente alle manomissioni, tutti i genitori con due o più figli dovevano essere sterilizzati, e tutte le gravidanze non autorizzate dovevano essere interrotte", in accordo alla Politica del Figlio Unico. Durante questo periodo, l'International Planned Parenthood Federation e il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite continuarono a sostenere la nongovernativa Family Planning Association Cinese, anche se alcuni dei suoi più alti funzionari lavoravano anche per per il governo.[58]
Le Nazioni Unite non furono un partecipante passivo riguardo alle misure di controllo della popolazione, perchè esse sostenevano attivamente questi duri programmi, e in molti casi, premiarono i governi per le loro viziose tattiche di riduzione della popolazione:
Nel 1983, a Xinzhong Qian e Indira Gandhi furono assegnati il primo premio sulla popolazione delle Nazioni Unite per riconoscere e premiare le loro realizzazioni nella limitazione della crescita della popolazione in Cina e India nel decennio precedente. Nel corso degli anni '70, i funzionari di questi paesi avviarono programmi sulla popolazione estrememente ambiziosi, che avrebbero dovuto migliorare la qualità della popolazione e frenare la sua crescita. Le misure utilizzate furono dure. Per esempio, la liberazione degli slum con il risultato dello sradicamento di interi quartieri urbani e la sterilizzazione diffusa dei suoi abitanti, fu una parte importante della campagna di "Emergenza" dell'India. A Delhi, centinaia di migliaia di persone furono cacciate dalle loro case in eventi che provocarono numerosi scontri, erresti e morti, mentre, nel 1976, si registrarono in India un totale di otto milioni di sterilizzati.[59]
Orribilmente, "tra gli anni '60 e '80, milioni di persone in India e in altri paesi asiatici, furono sterilizzate o furono dotate di dispositivi intrauterini, così come altri contraccettivi, inseriti in condizioni poco igieniche. Furono riportati numerosi casi di perforazione uterina, eccessivo sanguinamento, infezioni, e perfino la morte, ma questi programmi fecero pochi sforzi per il trattamento di queste condizioni, o anche porre fine alla loro ricorrenza, quindi non sappiamo con precisione quanto fossero comuni."[60]
Nei tardi anni '80, delle rivelazioni in Brasile portarono alla luce l'esistenza in questo paese del NSSM 200 dopo che esso fu implementato nel 1975 sotto la presidenza Ford. Fu lanciata un'inchiesta ufficiale del governo, e si scopri che:"Si stima che il 44% di tutte la donne brasiliane di età compresa tra i 14 e i 55 erano state sterilizzate in modo permanente." Inoltre, i programmi di sterilizzazione, realizzati da un certo numero di organizzazioni internazionali, furono coordinati sotto la guida dell'USAID.[61]
Presso la Conferenza sulla Popolazione Mondiale delle Nazioni Unite nel 1994 al Cairo, i delegati del Terzo Mondo sottolinearono la necessità di politiche dello sviluppo opposte alle politiche demografiche, e che occorreva concentrarsi sullo sviluppo e non sulla popolazione. Questo fu essenzialmente una battuta d'arresto per il movimento radicale del controllo della popolazione, tuttavia, non era un qualcosa che non si potesse aggirare. C'era ancora un grande sostegno sugli obiettivi del controllo della popolazione tra le elite Occidentali e le elite cooptate nel mondo in via di sviluppo. Come articolato da Connelly:
Esse si appellarono ai ricchi e ai potenti, perchè, con il diffondersi dei movimenti di emancipazione e l'integrazione dei mercati, cominciò ad apparire più facile e più redditizio controllare la popolazione piuttosto che controllare il territorio. Ecco perchè gli avversari sono stati corretti nel considerare questo come un'altro capitolo nella storia incompiuta dell'imperialismo.[62]
E' stato intorno a questo punto che il movimento per il controllo della popolazione, mentre perseguiva la sua finalità globale di controllo demografico delle nazioni del Terzo Mondo, iniziò a promuovere se stesso fondendosi con il movimento ambientalista. Pur lavorando sempre a fianco del movimento ambientalista, questo periodo vide l'emergere di un approccio più integrato alle agende politiche.

Ambientalismo come Eugenetica
Michael Baker, nella rivista accademica Capitalism Nature Socialism, descrisse in modo esteso la connessione tra le fondazioni Ford e Rockefeller nel finanziamento del movimento ambientalista. Come riportato da Baker, in seguito alla seconda guerra mondiale, il pubblico divenne sempre più interessato nei confronti dell'ambiente perchè il "complesso chimico-industriale" cresceva ad un ritmo sbalorditivo.[63] Poichè gli stessi Rockefeller furono pesantemente coinvolti nel settore chimico, il crescente trend in termini di pensiero e preoccupazione ambientale doveva essere rapidamente controllato e guidato in una direzione favorevole agli interessi dell'elite.
Due organizzazioni di rilievo nella definizione del movimeto ambientalista sono state la Conservation Foundation e la Resources for the Future, che in gran parte si basavano sui fondi delle Fondazioni Ford e Rockefeller, ed entrambe le organizzazioni per la conservazione erano interessate nel favorire il "lancio di un esplicito approccio pro-aziendale nella conservazione delle risorse."[64] Laurance Rockefeller servì come fiduciario della Conservation Foundation, e donò 50 mila dollari all'anno in tutti gli anni '50 e '60. Inoltre la Conservation Foundation fu fondata da Fairfield Osborn, il cui cugino, Frederick Osborn, diventò un'altra voce importante nella conservazione.[65] Frederick Osborn lavorò anche con il Population Council di Rockefeller e fu presidente della Società Americana di Eugenetica.
Nel 1952, la Fondazone Ford creò l'organizzazione Resources for the Future (RFF), (lo stesso anno in cui Rockefeller creò il Population Council), e gli originali fondatori furono anche "i principali consiglieri di John D. Rockefeller jr. in materia di conservazione." Laurance Rockefeller si iscrisse al consiglio di amministrazione della RFF nel 1958, e l'RFF ebbe 500 mila dollari dalla Fondazione Rockefeller nel 1970.[66] La Fondazione Ford si diede da fare a creare l'Enviromental Defense Fund (EDF), il Natural Resources Defense Council (NRDC), e il Sierra Club Legal Defense Fund.[67] McGeorge Bundy, che fu il presidente della Fondazione Ford dal 1966 fino al 1979, una volta affermò che "ogni cosa che la Fondazione ha fatto potrebbe essere considerata come 'rendere il mondo sicuro per il capitalismo'."[68]
Certamente una delle più preminenti, se non la più importante organizzazione ambientale del mondo è il World Wildlife Foundation (WWF). Il WWF fu fondato l'11 settembre del 1961 da Sir Julian Huxley, primo direttore generale dell'organizzazione delle Nazioni Unite Unesco.[69] Sir Julian Huxley era anche un fiduciario a vita della Società Britannica di Eugenetica dal 1925, e il suo presidente dal 1952 al 1962. Nella biografia di Julian Huxley sul sito web della Società Britannica di Eugenetica (ora noto come Istituto Galton - un centro di ricerca genetica), si dichiarava che: "Huxley credeva che l'eugenetica un giorno sarebbe stata vista come la via da seguire per la razza umana", e che, "un evento catastrofico potrebbe essere necessario all'evoluzione al fine di muoversi ad un ritmo accelerato, perchè l'estinzione dei dinosauri ha dato ai mammiferi la possibilità di conquistare il mondo. Ed è lo stesso con le idee il cui tempo non è ancora arrivato; esse devono sopravvivere fino a quando non saranno generalmente benvenute. Come i piccoli mammiferi ai tempi dei dinosauri dovevano attendere la loro opportunità."[70]
Nel 1962, Rachel Carson, una biologa marina americana, pubblicò il suo lavoro embrionale Silent Spring (Primavera Silenziosa), che ebbe il grande merito di contribuire a lanciare il movimento ambientalista moderno. In suo libro era in gran parte basato sulla critica dei pesticidi nocivi per l'ambiente e la salute umana e animale. Di particolare importanza, esso è visto come la spinta di partenza per la campagna contro il DDT. La Carson morì nel 1964, ma la sua eredità fu fissata nella pietra attraverso l'emergente movimento ambientalista.
L'Enviromental Defense Fund fu fondato nel 1967 con l'obiettivo specifico di vietare il DDT. Alcuni degli iniziali finanziamenti vennero dalla Fondazione Ford.[71] Questo stimolò anche la formazione, nel 1970,  della Enviromental Protection Agency - EPA (Agenzia di Protezione dell'Ambiente), un'agenzia ufficiale del governo statunitense. Nel 1972, l'EPA vietò l'uso del DDT negli Stati Uniti. Da quel momento "I divieti sul DDT furono ampliati e applicati attraverso la pressione delle ONG, con trattati coercitivi, e con le minacce di sanzioni economiche da parte delle fondazioni, le nazioni e le agenzie di aiuto internazionale."[72]
Il DDT è ampiamente considerato come una sostanza cancerogena, e molti non hanno mai messo in dubbio la messa al bando del DDT fin quando non si sono capiti gli effetti dell'uso del DDT oltre all'aspetto ambientale. In particolare, abbiamo bisogno di guardare all'Africa per comprendere il ruolo significativo del DDT e perchè abbiamo bisogno di rivalutare il suo potenziale utilizzo, pensando ai pro e i contro. Noi dobbiamo portare il "fattore umano" e bilanciarlo con "l'elemento ambientale", invece di stralciare semplicemente l'aspetto umano della questione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2000 dichiarò che "la malaria aveva infettato oltre 300 milioni di persone. Ne aveva ucciso quasi 2 milioni - la maggior parte delle quali nell'Africa sub-sahariana. Oltre la metà delle vittime sono bambini, che muoiono al ritmo di due al minuto o 3.000 al giorno," e che "dal 1972, oltre 50 milioni di persone sono morte di questa terribile malattia. Molti sono indeboliti da AIDS o dissenteria, ma in realtà muoiono di malaria." Nel solo 2002, 80.000 ugandesi morirono di malaria, di cui la metà erano bambini.[73] Il fatto è che:
Nessun altro prodotto chimico si avvicina al DDT come conveniente ed efficacie via per respingere le zanzare dalle case, sterminare quelle che atterano sui muri, e disorientare quelle che non mioiono e sono respinte, eliminando in gran parte la loro voglia di mordere nelle case che sono trattate una o due volte all'anno con piccole quantità di questo insetticida miracoloso.[74]
Donald Roberts, professore di Sanità Pubblica Tropicale presso la Uniformed Services University of Healt Science, spiegò che "Il DDT ha una lunga durata di azione, non esistono alternative" e che, in definitiva, quanto si tratta la qustione dei paesi poveri e delle persone povere "il DDT è economico, non ci sono alternative, fine della storia."[75]
Richard Tren, presidente dell' Africa Fighting Malaria, affermò che :"Nei 60 anni da quando è stato introdotto il DDT, nessun singolo giornale scientifico è stato in grado di replicare anche su un solo caso di effettivo danno umano derivante dal suo utilizzo." Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il DDT fu utilizzato su quasi tutti i superstiti dei campi di concentramento per impedire il tifo, e la "diffusione del DDT in Europa e negli Stati Uniti ha svolto un ruolo fondamentale nello sradicare la malaria e il tifo in entrambi i continenti." Inoltre, nel 1979, una rassegna dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull'uso del DDT non potè trovare "nessun possibile effetto negativo del DDT", e disse che era il "più sicuro dei pesticidi utilizzati per residui di spruzzatura e programmi di controllo del vettore."[76]
Tuttavia, le organizzazioni come l'OMS, il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), la Banca Mondiale, Greenpeace, il World Wildlife Fund e altre ancora, rimasero fermamente contrarie all'uso del DDT. Mentre il DDT non è completamente vietato, il suo utilizzo è estremamente difficile in luoghi come l'Africa, a causa della mancanza di fondi. Il finanziamento per l'assistenza sanitaria e i programmi correlati alla malattia proviene in gran parte da agenzie umanitarie e da organizzazioni non governative Occidentali, e "l'Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) non finanzierà alcuna residua spruzzatura negli interni e non lo faranno nemmeno la maggior parte degli altri donatori", spiegò Richard Tren, il che "significa che i paesi africani devono utilizzare qualsiasi cosa che [questi donatori] sono disposti a finanziare (reti da letto) che non possono essere lo strumento più opportuno."[77]
Un ministro della sanità ugandese dichiarò nel 2002 che "le vite del nostro popolo sono di primaria importanza. L'Occidente è preoccupato per l'ambiente perchè lo condividiamo con loro. Ma non è preoccupato per la malaria perchè lì non è un problema. In Europa hanno usato il DDT per uccidere le zanzare anofele che causano la malaria. Perchè da noi non possiamo utilizzare il DDT per uccidere il nemico?"[78]
Michael Crichton, uno scrittore con dottorato di ricerca come biologo molecolare, dichiarò chiaramente: "Vietare il DDT è uno degli episodi più vergognosi della storia Americana del ventesimo secolo. Lo sapevamo bene e lo abbiamo fatto comunque, e abbiamo lasciato che la gente di tutto il mondo morisse, e a noi non ce ne importava niente." Mentre lo scrittore Paul Driessen spiegò eloquentemente che l'Occidente "non avrebbe mai tollerato che gli venisse detto che per proteggere i propri bambini avrebbe dovuto usare esclusivamente "reti da letto", larve per pesci e trattamenti medicinali. Ma hanno taciuto sulle condizioni in Africa e sugli intollerabili atteggiamenti dei gruppi ambientalisti, delle agenzie umanitarie e del loro stesso governo."[79]
James Lovelock, uno scienziato, ricercatore, ambientalista e futurista, diventò famoso per aver reso popolare la sua idea nota come ipotesi Gaia. Iniziò a scrivere di questa teoria in riviste nei primi anni '70, ma raggiunse la fama con la pubblicazione, nel 1979, del suo libro "Gaia: Una nuova visione della vita sulla terra." La teoria generale è che la terra agisce come un unico organismo, in cui tutti gli aspetti interagiscono e reagiscono in modo particolare, che promuove un ambiente ottimale sulla Terra. Così, alla teoria è stato dato il nome della dea greca della Terra, Gaia. Nel paragrafo di apertura del suo libro affermava che "la ricerca di Gaia è un tentativo di trovare la più grande creatura vivente sulla Terra."[80] La sua teoria provocò un buona quantità di critiche all'interno della comunità scientifica, con alcuni che si riferivano ad essa semplicemente come ad una descrizione metaforica dei processi della Terra.[81]
Lovelock è anche noto per le sue selvagge dichiarazioni di previsioni. Nel 2006 scrisse un articolo per l'Independent, in cui affermava che: "La mia teoria di Gaia vede la Terra comportarsi come un organismo vivente, e chiaramente, qualcosa di vivo può godere di buona salute o soffrire di malattia", e che la Terra è "gravemente malata, e presto passerà una febbre morbosa che potrebbe durare fino a 100.000 anni."[82]
Nel 2008, il Guardian intervistò Lovelock, il quale sosteneva che era "troppo tardi" per fare qualcosa sul riscaldamento globale, che la catastrofe era inevitabile, e che "circa l'80%" della popolazione mondiale [sarà] spazzata via entro il 2100."[83] Nel mese di agosto del 2009, Lovelock divenne il patrono dell'Optimun Population Trust, un'organizzazione britannica sul controllo della popolazione. Riguardo al suo essere diventato patrono, disse che: "Coloro che non riescono a vedere che la crescita demografica e i cambiamenti climatici sono due facce della stessa medaglia sono ignoranti o nascondono la verità. Questi due enormi problemi ambientali sono inscindibili e discuterne uno ingnorando l'altro è irrazionale." Aggiunse: "Come possiamo diminuire le emissioni di carbonio e l'uso del suolo, mentre il numero di emettitori e lo spazio che occupano aumenta inesorabilmente? Quando gli ambientalisti che sostengono di essere verdi riconosceranno la verità e ne discuteranno?"[84]
Tassazioni e commerci di carbonio e crediti di carbonio, mercificano praticamente la nostra atmosfera, di modo che l'aria che respiriamo diventa una proprietà che viene acquisita e venduta. Una tassa sul carbonio è una tassa sulla vita. Dal momento che la linfa vitale di una società industriale è il petrolio, ciò richiede emissioni di anidride carbonica per il suo sviluppo. Le restrizioni sul carbonio, in particolare la nozione del commercio dei crediti di carbonio - ovvero, il commercio del "diritto" di emetterne una certa quantità - colpisce in modo sproporzionato il mondo in via di sviluppo, che non può permettersi di finanziare il proprio sviluppo. Le aziende e le banche commerciali commerceranno e si approprieranno dei crediti di carbonio mondiali, garantendosi l'esclusività del diritto di inquinamento e il controllo dell'ambiente e delle risorse del mondo. Il mercato dei crediti di carbonio potrebbe diventare il doppio della dimensione del mercato mondiale del petrolio entro dieci anni.[85]
Riguardo ai negoziati sui cambiamenti climatici di Copenaghen, che sostanzialmente si ruppero nel dicembre del 2009, la vera fonte di questo fallimento stà in un documento che rivela la vera natura dei negoziati, denominato il "Testo Danese". Il "Testo Danese" era un documento che trapelò dal governo danese, che delineava un progetto di accordo che "metteva più potere nelle mani dei paesi ricchi", perchè "Il progetto metteva nelle mani della Banca Mondiale un controllo effettivo della finanza del cambiamento climatico" e "farebbe un sacco di soldi nell'aiutare i paesi poveri ad adattarsi ai cambiamenti climatici mettendo a loro carico l'implementazione di una serie di azioni."[86] In altre parole, diventa il nuovo mezzo per esercitare la "condizionalità" sul mondo in via di sviluppo e sempre più nel mondo sviluppato. La 'Condizionalità' implica - naturalmente - una ristrutturazione della società secondo le linee guida della Banca Mondiale.
Anche se questi non sono solo che esempi dell'influenza e del condizionamento della scienza nel plasmare la società e nel controllo dell'umanità, su questi temi sono necessarie molte più discussioni e dibattiti. Mentre la scienza può essere usata per il bene dell'umanità, così può essere usata per il controllo e l'oppressione del genere umano. Le persone che gestiscono la nostra società ci vedono come bisognosi di controllo, di modo che essi reindirizzano l'apparato sociale all'interno di sistemi di controllo e coercizione. La scienza può permetterci di comprendere un'idea o un organismo, ma in questo modo, può anche permetterci di capire come dominare e controllare questa idea o organismo. Dobbiamo sempre impegnarci in una discussione sulla nostra società in evoluzione per capire meglio la natura dei suoi cambiamenti e come questi potrebbero incidere sia positivamente che negativamente.
Se non fosse per la Rivoluzione Tecnologica (o 'Tecnotronica'), le elite non avrebbero accesso a questi potenti mezzi di controllo, ma, allo stesso tempo, le persone non avrebbero mai avuto questo grande accesso l'un l'altro attraverso la comunicazione di massa e internet. Quindi, mentre la scienza ambientale ci permette di capire meglio il nostro ambiente, la qual cosa sembra ancora ad uno livello adolescenziale, si scatena anche la capacità, e per di più - la tentazione - a controllare e modellare l'ambiente. La scienza può essere usata sia per liberare che imprigionare la mente umana. E' imperativo che ci approciamo a discutere la scienze (e tutte le loro questioni) da questa prospettiva, e non con un modo ristretto di vedere un mondo nero o bianco, di 'destra' e 'sinistra', di religione e scienza. Non possiamo semplicemente inquadrare la critica e l'opposizione agli sforzi sociali e scientifici come 'dottrina anacronistica' o basata sulla 'dottrina religiosa'. Ci sono motivi razionali e obiettivi per la critica e il dibattito su tutte queste questioni, ed esistono posizioni di dissenso razionali.
Le questioni sul cambiamento climatico si sono generalmente divise in coloro che 'credono' nei cambiamenti climatici, e coloro che vengono definiti 'negazionisti', che è un approccio insincero e divisorio a un dibattito razionale. Questo mette a tacere gli scienziati critici, che non ricevono finanziamenti da governi e aziende. Questo classifica chi dissente come 'negazionista', la stessa retorica impiegata contro i negazionisti dell'Olocausto, mentre la maggior parte del dissenso all'interno della comunità scientifica viene da chi, più semplicemente, vede il ruolo di altre forze (spesso naturali) nel plasmare e cambiare il nostro clima, come la radiazione solare. Essi non 'negano' il cambiamento climatico, ma dissentono sulle cause e le conseguenze. Non vale la pena sentire la loro opinione? Se noi stiamo rimodellando tutta la nostra sfera politica ed economica globale a causa della nostra supposta percezione 'collettiva' di questa questione - come certamente è - non è poi di fondamentale importanza che si sentano altre voci, specialmente quelle di dissenso, al fine di comprendere meglio il problema?

L'Unione tra Uomo e Macchina: Il Futuro dell'Umanità
Eisenhower avvertì:"La prospettiva della dominazione degli studiosi della nazione attraverso il
l'impiego Federale, le allocazioni dei progetti, e il potere del denaro è sempre presente - e deve essere gravemente tenuta in considerazione." e che "dobbiamo anche essere attenti all'uguale e opposto pericolo che la politica pubblica possa diventare prigioniera di un'elite scientifico-tecnologica."[87]
Bill Joy, uno scienziato informatico e co-fondatore di Sun Microsystem, che era co-presidente della commissione presidenziale sul futuro della ricerca informatica, scrisse un articolo per il Wired Magazine nel 2000 dal titolo:"Perchè il futuro non ha bisogno di noi". Joy spiegava le opportunità all'interno di una società tecnologica nel nostro futuro prossimo; queste "nuove tecnologie, come l'ingegneria genetica e le nanotecnologie ci stanno dando il potere di ridisegnare il mondo." Uno sviluppo sorprendente nel mondo è quello della tecnologia dei robot e il suo impatto potenziale nella società. Joy spiega:

Abituati a vivere con scoperte scientifiche quasi di routine, non siamo ancora venuti a patti col fatto che le tecnologie più interessanti del XXI secolo - robotica, ingegneria genetica e nanotecnologia - rappresentano una minaccia diversa rispetto alle tecnologie che sono venute prima. In particolare, i robot, gli organismi ingegnerizzati e i nanorobot hanno un fattore di amplificazione pericoloso: possono auto replicarsi. Una bomba è fatta saltare in aria una volta sola - ma un robot può diventarne molti, ed diventare rapidamente fuori controllo. [88]
Joy spiega che, mentre queste tecnologie possono, e coerentemente sono promosse e giustificate nel nome del fare del bene (come la cura delle malattie, ecc.), "in ciascuna di queste tecnologie, una sequenza di piccoli avanzamenti singolarmente sensibili, conduce ad un accumulo di grande potenza e, contemporaneamente, di grande pericolo." Joy avverte in modo minaccioso che:
Le tecnologie del XXI secolo - genetica, nanotecnologia e robotica (GNR) - sono così potenti che possono spargere una intera nuova classe di incidenti e abusi.  In modo molto pericoloso, per la prima volta, questi incidenti e abusi sono ampiamente alla portata di singoli individui o piccoli gruppi. Essi non richiedono grandi impianti o rare materie prime. Solo la conoscenza consentirà l'utilizzo di essi.
Così non abbiamo solo la possibilità delle armi di distruzione di massa, ma anche della conoscenza che consente la distruzione di massa; questa distruttività è enormemente amplificata dal potere di auto-replicazione.
Penso che non sia esagerato dire che siamo sulla cuspide dell'ulteriore perfezionamento del male estremo, un male le cui possibilità si estendono bel al di là di quello che le armi di distruzione di massa hanno lasciato in eredità agli stati-nazione, verso un sorperndente e terribile potenziamento di individui estremisti.[89]
In altre parole: stiamo entrando in un'era in cui saremo di fronte alla visione da incubo delle 'dittature scientifiche' del 'Mondo Nuovo' di Huxley. Joy spiegava che entro il 2030 "saremo probabilmente in grado di costruire macchine, in gran quantità, un milione di volte più potenti dei personal computer di oggi." Così:
Dato che questa enorme potenza di calcolo si combinerà con gli avanzamenti manipolativi delle scienze fisiche e di una nuova e profonda comprensione nella genetica, si scatenerà un enorme potere di trasformazione. Queste combianzioni spalancheranno la possibilità di ridisegnare il mondo completamente, nel bene e nel male: i processi di replicazione ed evoluzione che erano confinati al mondo naturale stanno per diventare ambito dell'attività umana.[90]
Joy esaminava la natura trasformativa della robotica, e come un robot intelligente poteva essere costruito entro il 2030:"E una volta che esiste un robot intelligente, questo è solo un piccolo passo per una specie di robot - verso un robot intelligente che può fare copie evolute di se stesso." Inoltre :"Un secondo sogno della robotica è la graduale sostituzione di noi stessi con la nostra tecnologia robotica, avvicinandoci all'immortalità attraverso il download delle nostre coscienze." Joy avverte ulteriormente il potenziale per una corsa agli armamenti per lo sviluppo di queste tecnologie, così come si è svolta per le armi nucleari, radiologiche e biologiche nel XX secolo.[91]
Joy spiega giustamente che nel XX secolo tali tecnologie sono state in gran parte dei prodotti dei governi, mentre nel XXI secolo, le nuove tecnologie di ingegneria genetica, nanotecnologia e robotica (GNR) sono il prodotto delle corporations e del capitalismo. Così, la forza trainante è quella della concorrenza, del desiderio e del sistema economico. Quindi, c'è molta meno regolamentazione e discussione su queste nuove tecnologie rispetto a quanto vi era stato per le tecnologie del XX secolo, perchè le nuove tecnologie vengono sviluppate in laboratori di proprietà privata, non pubblica. Joy cita spesso un passo del Manifesto di Unabomber di Kaczynski, riguardo alla distopia del futuro, che Joy sente avere "valore nelle argomentazioni." Nell'eventualità che l'uomo mantenga il controllo sulle macchine (opposto alla presa di controllo da parte delle macchine):
Il controllo sui grandi sistemi di macchine sarà nelle mani di una piccola elite - proprio come lo è oggi, ma con due differenze. Grazie al raffinamento delle tecniche, le elite avranno un maggiore controllo sulle masse e, poichè il lavoro umano non sarà più necessario, le masse saranno superflue, un peso inutile del sistema. Se le elite sono spietate potrebbero semplicemente decidere di sterminare la massa dell'umanità. Se sono umane, possono utilizzare la propaganda o altre tecniche psicologiche o biologiche per ridurre il tasso di natalità finchè la massa dell'umanità non si estinguerà, lasciando il mondo per l'elite.
Oppure se le elite sono composte da liberali dal cuore tenero, possono decidere di svolgere il ruolo di buoni pastori per il resto della razza umana. Si farà in modo che le esigenze fisiche di tutti vengano soddisfatte, che tutti i bambini siano allevati in condizioni psicologicamente igieniche, che ognuno di noi abbia un sano hobby che lo tenga occupato e che chiunque possa diventare insoddisfatto sia sottoposto a "terapia" per curare il suo "problema". Naturalmente, la vita sarà così priva di scopo che la gente dovrà essere ingegnerizzata biologicamente o psicologicamente sia per rimuovere i loro bisogni di sviluppare potere, sia per far loro "sublimare" il loro impulso verso il potere all'interno di qualche hobby innocuo. Questi esseri umani ingegnerizzati possono essere felici in una società del genere, ma certamente non essere liberi. Essi sono stati ridotti al rango di animali domestici.[92]
Una visione davvero orribile, ma che si basa sulle idee di Huxley, Russel e Brzezinski, che prevedevano un popolo che - attraverso mezzi biologici e psicologici - è fatto per amare la propria schiavitù. Huxley vide l'emergere di un mondo in cui l'umanità, ancora un animale selvatico, è addomesticata, dove solo le elite rimangono allo stato selvatico e sono libere di prendere decisioni, mentre la massa è addomesticata come un animale domestico. Huxley opinava che :"Uomini e donne cresceranno nel loro amore per la servitù e non sogneranno mai la rivoluzione. Non sembra esserci nessun buon motivo sul perchè una dittatura completamente scientifica dovrebbe mai essere rovesciata."[93]

Noi Possiamo Avere una Dittatura Scientifica, o...
Noi possiamo creare un'alternativa. Utilizziamo, rafforziamo, mobilitiamo e decentriamo il risveglio politico globale all'interno di un movimento globale di persone non semplicemente politicamente consapevoli, ma anche politicamente attive e impegnate. Un mondo in cui le persone non si accontentano di osservare l'apparato di potere politico, economico e sociale che influenza le loro vite, ma in cui le persone cercano attivamente il cambiamento per realizzare al meglio le loro vite e la loro libertà. Abbiamo bisogno di capirci meglio, ma per farlo, non possiamo vederci l'un l'altro attraverso la lente deformata e ingannevole del potere.
Per capirci l'un l'altro dobbiamo conoscerci. Le persone devono comunicare tra di loro in tutto il mondo, le idee devono essere scambiate tra le persone, devono essere discusse, dibattute e devono essere prese delle decisioni su esse; la gente deve decidere il proprio futuro. Mettete le elite fuori dall'equazione, se non volete che esse domino la nostra vita, non date a esse il potere di fare ciò. Parlate l'un l'altro e determinate il vostro sistema politico, economico e sociale. Non affidate a idee moribonde e istituzioni malate la determinazione del vostro futuro al posto vostro.
Gli strumenti e i sistemi di controllo sociale sono molto vasti e sfuggenti; penetrano nella stessa psicologia e biologia della persona. Le elite sentono che esse sono incaricate - a causa della loro presunta intelligenza  superiore 'innata' e la loro specializzazione - al controllo della società e a rimodellarla come meglio credono, per modellare attivamente e costruire l'opinione pubblica e le idee. Hanno la convinzione che le persone sono essenzialmente esseri emotivi e irrazionali, che devono essere controllate da un'elite, oppure il mondo precipiterebbe nel caos. Questo è ciò che sostiene le idee di 'stabilità' e 'ordine'. Lo Stato è stato sempre utilizzato per combattere qualsiasi forma di cambiamento progressivo mai sviluppato dalla società per il suo miglioramento: i diritti delle donne, i diritti razziali, i diritti civili, il movimento contro la guerra, i diritti degli omosessuali, ecc. Inizialmente, l'impulso - la reazione immediata dello Stato - è quello di opprimere i movimenti sociali e di sopprimere le libertà umane. Questo approccio spesso conduce ad una situazione in cui i movimenti sociali sono accettati dallo Stato solo quando vengono cooptati dall Stato stesso o da  potenti forze economiche, che poi esercitano la loro influenza sullo Stato per modificare la politica.
Se noi guadagnamo stabilità e ordine a scapito della nostra vera umanità, ne vale la pena?
Abbiamo davvero bisogno di questa guida esterna, che è stata una costante per quasi tutta la storia umana, che ha trattato la specie umana come se fosse in un costante stato di adolescenza, mai disposta a prendere le proprie decisioni e andare fuori, nel mondo, da sola? Ebbene, è giunto il momento per l'umanità di crescere, di lasciare lo strano comfort dell'autoritarismo mentale. La passione per l'autonomia umana è appena iniziata, e solo ora tutta l'umanità è politicamente risvegliata; solo ora - e mai prima - tutta l'umanità conosciuta ha avuto una tale grande e perfetta opportunità di rifare il mondo, riprendersi il potere, reimmaginare l'individualità e rivitalizzare la libertà.
Il nostro mondo non è governato da una cospirazione, ma dalle idee: idee di potere, denaro, stato, militari, impero, razza, religione, sesso, genere, politica e popolo. E solo contestando quelle idee, ci sono delle nuove idee. Ci sono circa 6000 membri appartenenti "all'elite globale" [94], ci sono oltre 6,8 miliardi di persone nel mondo. Il che suona come un grande potenziale per nuove idee. La più grande risorsa per il futuro dell'umanità non è il 'controllo' dell'umanità, che è destinato al fallimento finale, ma è il rilancio e l'incoraggiamento della mente e dello spirito umano.
La gente può capire la scienza e la meccanica del cervello, le funzioni della psicologia, la capacità del potenziale umano, ma ancora oggi non sappiamo come tutta quella biologia possa creare la nona sinfonia di Beethoven. L'umanità è ancora un mistero per gli esseri umani, e sembrerebbe probabile che le migliori risposte alle domande del 'come dovremmo vivere?' e 'come dovrebbe funzionare la nostra società?' siano le migliori risposte alla domanda più grande del 'perchè siamo qui?'
Se lo scopo del popolo e dell'umanità è quello di consumare e dominare, allora la nostra situazione attuale sembra del tutto naturale. Se noi eravamo destinati a qualcosa di più, dobbiamo diventare quel più. Se noi eravamo destinati a essere liberi, dobbiamo diventare liberi. Le idee sono delle cose potenti: possono costruire imperi, e farli crollare altrettanto facilmente.
Nel 1967, il Dr. Martin Luther King, tenne uno dei suoi discorsi più toccanti e importanti, "Beyond Vietnam", in cui si espresse contro la guerra e l'impero. Egli ha laciato l'umanità con queste parole che fanno pensare:
Sono convinto che se fossimo dalla parte giusta della rivoluzione mondiale, noi come nazione, dobbiamo sottometterci ad una radicale revisione di valori. Noi dobbiamo rapidamente cominciare a passare da una società orientata alle cose (di consumo), ad una società orientata alle persone. Quando macchine e computer, motivi di profitto e diritti di proprietà, sono considerati più importanti della gente, l’enorme trigemino di razzismo, materialismo estremo e militarismo è impossibile da sconfiggere.
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Andrew Gavin Marshall è un ricercatore associato al Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione, e studia economia politica e storia in Canada. E' co-editore, con Michel Chossudovsky, del recente libro, "The Global Economic Crisis: The Great Depression of the XXI Century," disponibile su Globalresearch.ca.

Note


[28]      Edwin Black, War Against the Weak: Eugenics and America’s Campaign to Create a Master Race (New York: Thunder’s Mouth Press, 2004), 11-12

[29]      Ibid, pages 12-13.

[30]      Ibid, page 19.

[31]      Ibid, page 28.

[32]      Ibid, page 416.

[33]      Ibid, page 418.

[34]      Simon Butler, The Dark History of Population Control. Climate and Capitalism: November 23, 2009: http://climateandcapitalism.com/?p=1293

[35]      History, ABOUT THE POPULATION COUNCIL. The Population Council: September 10, 2008: http://www.popcouncil.org/about/history.html

[36]      MARTIN MORSE WOOSTER, The War Against Fertility. The Wall Street Journal: April 1, 2008: http://online.wsj.com/article/SB120700566688178565.html?mod=hpp_europe_leisure

[37]      History, ABOUT THE POPULATION COUNCIL. The Population Council: September 10, 2008: http://www.popcouncil.org/about/history.html

[38]      Review, Horrid History. The Economist: May 24, 2008

[39]      Heli Kasanen, BOOK REVIEW: Fatal misconception: the struggle to control world population, By Matthew Connelly: The Electronic Journal of Sustainable Development, 2009, 1(3), page 15

[40]      Review, Horrid History. The Economist: May 24, 2008

[41]      Helen Epstein, The Strange History of Birth Control. The New York Review of Books: August 18, 2008: http://www.powells.com/review/2008_08_18.html

[42]      Dominic Lawson, Fatal Misconception: The Struggle to Control World Population by Matthew Connelly. The Sunday Times: May 18, 2008:
http://entertainment.timesonline.co.uk/tol/arts_and_entertainment/books/non-fiction/article3938455.ece

[43]      Fred Pearce, Fatal Misconception by Matthew Connelly. The New Scientist: May 21, 2008:
http://www.newscientist.com/article/mg19826572.400-review-ifatal-misconceptioni-by-matthew-connelly.html

[44]      Jack M. Hollander, The Real Environmental Crisis: Why Poverty, Not Affluence, Is the Environment’s Number One Enemy. (University of California Press: Berkeley, 2003), page 30

[45]      Lara Knudsen, Reproductive Rights in a Global Context. (Vanderbilt University Press: 2006), page 3

[46]      Simon Butler, The Dark History of Population Control. Climate and Capitalism: November 23, 2009: http://climateandcapitalism.com/?p=1293

[47]      Nicholas D. Kristof, Birth Control for Others. The New York Times: March 23, 2008: http://www.nytimes.com/2008/03/23/books/review/Kristof-t.html

[48]      Helen Epstein, The Strange History of Birth Control. The New York Review of Books: August 18, 2008: http://www.powells.com/review/2008_08_18.html

[49]      Ibid.

[50]      Ibid.

[51]      UNFPA, UNFPA and the United Nations System. About UNFPA: http://www.unfpa.org/about/unsystem.htm

[52]      Population and the American Future, The Report of The Commission on Population Growth and the American Future. The Center for Research on Population and Security: March 27, 1972:
http://www.population-security.org/rockefeller/001_population_growth_and_the_american_future.htm#Commission

[53]      NSSM 200, Implications of Worldwide Population Growth for U.S. Security and Overseas Interests. National Security Study Memorandum (NSSM) 200: April 24, 1974: http://www.population-security.org/11-CH3.html#summary

[54]      Ibid.

[55]      Ibid.

[56]      MARTIN MORSE WOOSTER, The War Against Fertility. The Wall Street Journal: April 1, 2008:
http://online.wsj.com/article/SB120700566688178565.html?mod=hpp_europe_leisure

[57]      Ibid.

[58]      Helen Epstein, The Strange History of Birth Control. The New York Review of Books: August 18, 2008: http://www.powells.com/review/2008_08_18.html

[59]      Heli Kasanen, BOOK REVIEW: Fatal misconception: the struggle to control world population, By Matthew Connelly: The Electronic Journal of Sustainable Development, 2009, 1(3), page 15

[60]      Helen Epstein, The Strange History of Birth Control. The New York Review of Books, August 18, 2008: http://www.powells.com/review/2008_08_18.html

[61]      F. William Engdahl, Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation. (Global Research, Montreal: 2007), page 65

[62]      Simon Butler, The Dark History of Population Control. Climate and Capitalism: November 23, 2009: http://climateandcapitalism.com/?p=1293

[63]      Michael Barker, The Liberal Foundations of Environmentalism: Revisiting the Rockefeller-Ford Connection. Capitalism Nature Socialism: Volume 19, Number 2, June 2008: page 15

[64]      Ibid, pages 19-20.

[65]      Ibid, page 20.

[66]      Ibid, page 22.

[67]      Ibid, page 25.

[68]      Ibid, page 26.

[69]      WWF, A History of WWF: The Sixties. World Wildlife Fund: November 13, 2005: http://www.panda.org/about_wwf/who_we_are/history/sixties/index.cfm

[70]      John Timson, Portraits of the Pioneers: Sir Julian Huxley, FRS. The Galton Institute: December 1999 Newsletter: http://www.galtoninstitute.org.uk/Newsletters/GINL9912/julian_huxley.htm

[71]      Michael Barker, The Liberal Foundations of Environmentalism: Revisiting the Rockefeller-Ford Connection. Capitalism Nature Socialism: Volume 19, Number 2, June 2008: page 25

[72]      Paul Driessen, Eco-Imperialism: Green Power, Black Death. (Merril Press: 2004), page 67

[73]      Ibid, page 66.

[74]      Ibid, page 67.

[75]      Ibid, page 68.

[76]      Ibid, page 69.

[77]      Ibid, page 71.

[78]      Ibid, page 72.

[79]      Ibid, page 73.

[80]      James Lovelock, Gaia: A New Look at Life on Earth. (Oxford: 1979), page 1

[81]      S.J. Gould, Kropotkin was no crackpot. Natural History, June 1997: pages 12-21

[82]      James Lovelock, The Earth is about to catch a morbid fever that may last as long as 100,000 years. The Independent: January 16, 2006:
http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/james-lovelock-the-earth-is-about-to-catch-a-morbid-fever-that-may-last-as-long-as-100000-years-523161.html

[83]      Decca Aitkenhead, 'Enjoy life while you can'. The Guardian: March 1, 2008:
http://www.guardian.co.uk/theguardian/2008/mar/01/scienceofclimatechange.climatechange

[84]      OPT, GAIA SCIENTIST TO BE OPT PATRON. News Release: August 26, 2009:
 
http://www.optimumpopulation.org/releases/opt.release26Aug09.htm

[85]      Terry Macalister, Carbon trading could be worth twice that of oil in next decade. The Guardian: November 29, 2009:
http://www.guardian.co.uk/environment/2009/nov/29/carbon-trading-market-copenhagen-summit

[86]      John Vidal, Copenhagen climate summit in disarray after 'Danish text' leak. The Guardian: December 8, 2009:
http://www.guardian.co.uk/environment/2009/dec/08/copenhagen-climate-summit-disarray-danish-text

[87]      Dwight D. Eisenhower, Eisenhower's Farewell Address to the Nation. January 17, 1961: http://mcadams.posc.mu.edu/ike.htm

[88]      Bill Joy, Why the future doesn't need us. Wired Magazine: April 2000: http://www.wired.com/wired/archive/8.04/joy.html

[89]      Ibid.

[90]      Ibid.

[91]      Ibid.

[92]      Ibid.

[93]      Time, The Press: Brave New Newsday. Time Magazine: June 9, 1958: http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,868521,00.html

[94]      Laura Miller, The rise of the superclass. Salon: March 14, 2008: http://www.salon.com/books/review/2008/03/14/superclass

[95]      Rev. Martin Luther King, Beyond Vietnam: A Time to Break Silence. Speech delivered by Dr. Martin Luther King, Jr., on April 4, 1967, at a meeting of Clergy and Laity Concerned at Riverside Church in New York City: http://www.hartford-hwp.com/archives/45a/058.html


© Copyright Andrew Gavin Marshall, Global Research, 2010

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