lunedì 29 novembre 2010

Riscaldamento Globale ed emissioni di CO2

Jorge Figueiredo
http://resistir.info
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Alcuni lettori ci hanno chiesto perché resistir.info abbia dato parecchio risalto allo smascheramento del leggendario global warming, che dovrebbe essere apparentemente un problema esoterico e lontano dagli obiettivi di questo sito. Alcuni hanno detto addirittura che un tale atto di accusa devierebbe dalla posizione politica di "Sinistra", perché le pubblicazioni e le personalità progressiste (come Monthly Reviewed e Fidel Castro) hanno avallato le preoccupazioni relative al riscaldamento. Per questo motivo è necessario qualche chiarimento per stabilire e chiarire alcuni fatti.
Cominciamo con alcuni fatti che pensiamo siano stati stabiliti:


1 - L'anidride carbonica non è ne tossica, ne inquinante. La sua emissione è un risultato inevitabile e necessario di qualsiasi combustione con composti di carbonio (petrolio raffinato, carbone, gas naturale, ecc.) E' inoltre un gas essenziale alla vita sulla Terra, perché quando respirano, tutti gli esseri viventi inalano una miscela di ossigeno e CO2, e poi esalano quest'ultima.
2 - Non c'è alcuna evidenza che le emissioni di CO2 di origine antropica (cioè dall'uomo, il che esclude tutte le altre emissioni naturali di questo gas) abbiano un effetto significativo sul riscaldamento globale. Molti scienziati ritengono che il contributo umano alle emissioni globali di CO2 che avvengono nel pianeta sia assolutamente trascurabile.
3 - I dati empirici hanno dimostrato che il celebre riscaldamento globale previsto dai modelli informatici utilizzati dal Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) dal 1998 non si è verificato. Così, opportunisticamente, hanno cambiato l'espressione di "riscaldamento globale" - che non corrispondeva più alla verità fattuale - nel più ambiguo termine di "cambiamento climatico" (che esiste da sempre in tutta la storia della Terra).
4 - I modelli al computer si sono rivelati inattendibili. La teoria dei modelli ci dice che, per essere utili, i modelli dovrebbero essere relativamente semplici, con un numero limitato di variabili. Il cercare di applicare la modelizzazione al clima è uno sforzo senza vie di uscita, perché allora il numero di variabili (e le ipotesi che devono essere fatte) è enorme. In climatologia, poca utilità può essere ottenuta dai modelli al computer, indipendentemente da quanto potente possa essere il computer (anche se lo stesso non vale per le previsioni del tempo).
5 - E diventa ancor peggio se un metodo cattivo come la modelizzazione al computer si basa su una teoria obsoleta. Questo è precisamente ciò che sta accadendo con i modelli climatologici utilizzati dall'IPCC, progettati all'inizio ventesimo secolo (quindi, prima dell'esistenza dei satelliti meteorologici). La teoria climatologica moderna è stata fondata dal grande scienziato francese Marcel Leroux (1938-2008), dell'Università Jean Moulin di Lione. Il parere del professore Marcel Leroux su questo supposto riscaldamento globale è sintetizzato nel suo articolo "A scientific sham":
http://www.revuefusion.com/images/Art_095_36.pdf (Francese)
http://resistir.info/climatologia/impostura_cientifica.html (Portoghese)
6 - L'IPCC non è un'organizzazione di scienziati, ma di burocrati nominati dai governi e di solito ben pagati. E' una menzogna che l'IPCC abbia tremila scienziati specializzati nel clima, come è stato molte volte proclamato. Ed è anche una bugia affermare che esiste un "consenso scientifico" per quanto riguarda il dogma del riscaldamento.
7 - Non sarebbe un male per l'umanità se avvenisse un certo grado di riscaldamento globale sulla Terra. Molte regioni del mondo inizierebbero ad avere una fertile agricoltura. La Groenlandia, per esempio - la "Terra Verde", come i Vichinghi la chiamavano - aveva la sua agricoltura nel Periodo Caldo Medioevale. Si potrebbe dire anche che la culla della civiltà occidentale sulla Terra fu in un territorio estremamente caldo, la Mesopotamia (adesso Iraq) tra il Tigri e l'Eufrate. Le civiltà azteca ed egizia fiorirono nei climi caldi.
Ma perché dovremmo preoccuparci di tali questioni, che riguardano per lo più un ordine del giorno prettamente scientifico? Ce ne occupiamo perché sopra gli errori teorici e pratici dell'IPCC è stata diffusa un'enorme isteria globale, che è stata inoculata nei politici di tutto il mondo e ha portato a tutti i tipi di opportunismo, manifestazioni di ignoranza e tradimenti. Truffatori come il Signor Al Gore (Vice Presidente degli Stati Uniti durante l'amministrazione Clinton) hanno contribuito a tutto questo, e il suo libro e film "Una scomoda verità" ha attivamente promosso il terrorismo climatico. Instillare la paura per vendere la soluzione è sempre stata la tattica degli individui astuti. Questo caso non fa eccezione, perché Gore e altri hanno inventato il nuovo business della vendita dei diritti di emissione di carbonio - e i banchieri di Wall Street hanno ovviamente gioito. Alcune persone si sono specializzate in queste pazze previsioni catastrofiche. Tale è il caso, ad esempio, del signor James Hansen, il padre di tutto questo, che parla anche dell'aumento del livello del mare in termini di decine di metri. Inoltre, l'intensità assurda di pubblicità data al falso problema del riscaldamento globale e alle emissioni della diabolica CO2 hanno innescato una catena di problemi tutti in qualche modo interconnessi. Il primo è quello di distogliere l'attenzione dalle questioni davvero importanti. E soprattutto la più importante della nostra epoca, quella che interesserà la nostra evoluzione e avrà gravi conseguenze nel nostro futuro stile di vita: il raggiungimento del picco del petrolio (nwo-truthresearch ha dubbi anche su tale questione, n.d.t). Questo fatto viene sistematicamente taciuto dai cosiddetti media "di riferimento" e ignorato dai politici il cui orizzonte temporale non va oltre i quattro anni (per questa materia si può prendere in considerazione l'attuale governo portoghese che sta complottando con i banchieri al fine di costruire un nuovo aeroporto nel paese nel momento esatto momento in cui è stata resa pubblica una stagnazione/declino nel trasporto aereo). Il secondo problema è l'enorme appropriazione indebita di risorse umane e finanziarie causato in tutto il mondo dal ciarpame del riscaldamento globale. Immaginate la quantità di azioni che si sarebbero potute fare fatte con i soldi spesi per i convegni come quelli di Bali e Copenhagen! Questo è vero anche per il Portogallo, dove i governi del Signor Socrates hanno versato un sacco di soldi in organizzazioni come SIAM I, SIAM II NCCP, CAC, FPC, società di consulenza e molte altre create ad hoc per utilizzare questa manna di bilancio. E' stata istituita un'industria del global warming. In terzo luogo, c'è una deformazione delle politiche energetiche, dal momento che esse sono state associate al mito del clima. Si consideri, ad esempio, il fatto che l'UE impone restrizioni sulle emissioni di CO2 nelle automobili prodotte oggi in Europa. Cioè, invece di fissare livelli minimi di entrata per i motori o imporre restrizioni sulle reali emissioni inquinanti (per esempio, SO2, ossido di azoto, particolato, ecc.) la restrizione è imposta su un gas non inquinante. Questo è, ancora una volta, un esempio di confusione sistematica tra l'ambiente e il clima, in cui il primo è danneggiato senza alcun beneficio per il secondo. In quarto luogo, tutta questa isteria globale - che culminerà il 7 dicembre, in occasione della Conferenza di Copenaghen (l'articolo è del 6 dicembre 2009, n.d.t) - è una sconfitta per la scienza. Il pubblico scetticismo che questo può causare è un crimine senza precedenti nella storia del pensiero scientifico. Non stiamo prendendo in considerazione solo il recente scandalo dei ricercatori britannici e americani che hanno mentito sulle statistiche e censurato i loro colleghi in peer reviewed, il Climategate. E' molto di più: è un'eventuale corruzione della scienza in generale, in quanto tale, che spiana la strada all'irrazionalismo. Un esempio di ciò è che in Portogallo è stato effettuato uno studio per combattere il "cambiamento climatico" a livello comunale (!).
Al quinto posto c'è la deformazione delle politiche energetiche in molti paesi. Questo è visibile in Portogallo, dove i governi hanno incoraggiato e sovvenzionato soluzioni irrazionali in termini economici ed energetici, sulla base della fallacia del riscaldamento globale e le sfortunate emissioni di CO2. Basta ricordare, ad esempio, la sfortunata politica dei sussidi ai biocarburanti liquidi e, più recentemente, i veicoli elettrici (quando il Portogallo è un importatore netto di kilowatt/ora); il non supporto a possibili buone soluzioni nei trasporti (come veicoli a gas naturale, che possono usare il biometano, il gas naturale compresso o il gas naturale liquefatto); la promozione rovinosa delle cosiddette energie rinnovabili a scapito dei sussidi di equalizzazione tariffaria, ecc. La (deliberata?) ignoranza del Picco del Petrolio e la fallacia del Protocollo di Kyoto portano a tali aberrazioni. Viviamo in un periodo in cui la pianificazione energetica dovrebbe essere utilizzata per promuovere una "fuga" dal petrolio, il più rapidamente possibile. I governi lungimiranti come la Svezia hanno scoperto ciò che non hanno scoperto i Portoghesi. Ma gli errori di oggi saranno pagati domani - e il prezzo può essere alto.
Infine, vi è la curiosa affermazione che la posizione di resistir.info non sia una posizione politica di "sinistra". Tuttavia, le questioni scientifiche non sono ne di "destra" ne di "sinistra" perché quello che deve prevalere è la ricerca della verità. La scienza si ottiene anche attraverso tentativi ed errori. Una teoria scientifica che era valida un tempo (come la teoria climatologica sviluppata all'inizio del XX secolo) può e deve essere oggetto di critiche e deve essere superata da una migliore (come fatto da Marcel Leroux). Non esiste il clima di "destra" e di "sinistra", per la stessa ragione che ne la fisica ne la matematica meritano questi epiteti. Ma l'insistenza sull'applicazione di una teoria già scaduta, quando ce n'è una nuova e migliore e con più potere esplicativo, è certamente un atteggiamento reazionario. E' naturale che coloro le cui convinzioni scientifiche sono conformi ai loro interessi personali (lavoro, business nella finanza del carbonio, finanziamenti, ecc.) insistano ad applicare la vecchia teoria. Ma è meno comprensibile che le personalità e le pubblicazioni progressiste, forse per ignoranza, si basino ancora su questa teoria. E' possibile che il recente scandalo Climategate apra loro gli occhi.

link articolo originale: http://resistir.info/climatologia/impostura_global.html