venerdì 29 marzo 2013

Il Decisivo Aiuto del Generale dei Gesuiti Ledóchowsky ai Nazisti

Estratto dal libro I Papi Contro gli Ebrei

di David I. Kertzer




“In Austria i semi dell'antisemitismo cattolico che erano stati piantati con l'aiuto del Vaticano negli ultimi due decenni del diciannovesimo secolo continuarono a dar frutti negli anni successivi alla guerra mondiale. Un opuscolo largamente diffuso scritto da un noto predicatore gesuita, padre Victor Kolb, riflette l'atteggiamento dei cattolici austriaci nei confronti degli ebrei all'inizio della guerra. Alla riunione dell'organizzazione cattolica Piusverein, dedita alla promozione della stampa cattolica in Austria, padre Kolb avvertì dei pericoli che il paese doveva affrontare:”Dovunque si volta lo sguardo, dappertutto ci si imbatte nell'opera del giudaismo, opera cosciente, provvista di mezzi illimitati, sempre rivolta alla supremazia in qualsiasi forma”. Tuonò che era meglio rammentare il motto del Piusverein:”Protezione del popolo tedesco, nell'interno e nell'esterno, contro la penetrazione ebraica, e contro l'opera distruttrice dei giudei”. Il discorso di Kolb fu tradotto immediatamente in italiano e stampato su richiesta di padre Wladimir Ledóchowsky, il sacerdote polacco che di lì a poco sarebbe diventato il generale dei gesuiti di tutto il mondo. Vennero distribuite copie del discorso in Vaticano. Più di due decenni più tardi, Ledóchowsky avrebbe avuto un ruolo importante e tuttora misterioso nell'ostacolare l'unico tentativo di Pio XI di condannare ufficialmente la persecuzione nazista degli ebrei, come vedremo presto.

Negli anni Venti e nei primi anni Trenta si può tranquillamente sostenere che qualsiasi organizzazione austriaca che si considerasse cattolica era anche antisemitica.”

pag. 288-289




“All'inizio dell'estate del 1938 Pio XI aveva deciso che bisognava fare qualche tipo di dichiarazione pubblica sull'antisemitismo e aveva invitato un gesuita americano, padre John LaFarge, a un incontro. In quella riunione del 22 giugno, il papa affidò allo sbigottito americano il compito di scrivere un'enciclica sull'unità del genere umano, in cui si condannasse sia il razzismo sia l'antisemitismo. Il papa aveva letto Interracial Justice (1937), un libro scritto da LaFarge sul pregiudizio razziale negli Stati Uniti, e pensava che il gesuita americano sarebbe stato perfetto per preparare un'enciclica del genere. Ma LaFarge, intimorito dall'enormità del compito, andò a trovare il generale dei gesuiti, il polacco Wladimir Ledóchowsky, in cerca di aiuto. Ledóchowsky gli affiancò altri due gesuiti, il tedesco Gustav Gundlach e il francese Gustave Desbuquois.

Si rammenti che Ledóchowsky era lo stesso uomo che nel 1914 aveva fatto tradurre in italiano la diatriba antisemitica dell'austriaco padre Kolb e l'aveva distribuita ai membri della Curia vaticana. In questo contesto non sorprende che il generale dei gesuiti avesse scelto Gustav Gundlach come collaboratore di LaFarge nella stesura dell'enciclica. Gundlach era una nota autorità sull'antisemitismo, avendo scritto il testo base dei cattolici tedeschi sull'argomento, la voce “Antisemitismo” per per l'autorevole enciclopedia teologica tedesca, Lexikon Für Theologie und Kirche, pubblicata solo pochi anni prima. In quel testo metteva a confronto i due tipi di antisemitismo moderno, uno “non cristiano”, basato su concetti völkisch e razzisti, e l'altro in armonia con gli insegnamenti della Chiesa. Quest'ultimo si opponeva agli ebrei a causa della loro “influenza dannosa” sulla società. Questa forma cattolica di antisemitismo, approvata dalla Chiesa, non ammetteva motivazioni razziste. Ma secondo Gundlach, considerata la minaccia reale rappresentata dagli ebrei, i cattolici dovevano fare tutto quello che potevano – all'interno del diritto – per combattere l'influenza negativa che gli ebrei esercitavano nella vita economica e politica, nelle scienze e nelle arti.

Non sorprende quindi che la lunga dichiarazione redatta dai tre gesuiti fosse molto meno di una decisa condanna dell'antisemitismo. L'abbozzo era centrato sull'opposizione della Chiesa al razzismo e sulla sua ferma convinzione dell'unicità dell'essere umano. La sezione riguardante gli ebrei, pur condannando le teorie razziste su di loro, rifletteva pienamente gli atteggiamenti vecchi di sempre della Chiesa. Gli ebrei, “accecati da una visione di dominio e guadagno materialistici”, non avevano capito di dover riconoscere il Salvatore. I loro leader “si erano attirati sulle teste una maledizione divina” che li aveva condannati “a vagare perennemente sulla Terra”. La speranza della Chiesa in una definitiva conversione degli ebrei, continuava l'abbozzo, “non le impedisce di scorgere i pericoli spirituali a cui il contatto con gli ebrei espone le anime, né la rende inconsapevole della necessità di salvaguardare i suoi figli da questo contagio spirituale”. Riflettendo il precedente articolo di Gundlach, l'abbozzo di enciclica garantiva ai governi il diritto di “affrontare i problemi riguardanti il popolo ebraico che sorgano negli ambiti più squisitamente profani” e quindi “la Chiesa lascia alle potenze interessate la soluzione di questi problemi”.

La Chiesa chiedeva solo agli stati di esercitare “giustizia e carità” in qualsiasi provvedimento avessero preso per proteggere la società cristiana dagli ebrei.



Ma per quanto debole, l'enciclica in cui si condannava l'antisemitismo razzista non fu mai pubblicata. Le circostanze della mancata pubblicazione rimangono avvolte nel mistero. Padre LaFarge e i suoi colleghi completarono la stesura alla fine di settembre e LaFarge in persona la portò a Roma per consegnarla a padre Ledóchowsky, aspettandosi che la inoltrasse immediatamente al papa. Ma il generale dei gesuiti era ben poco entusiasta del progetto del papa e, invece di consegnarla a lui, la diede al suo collega gesuita padre Enrico Rosa, ex direttore della “Civiltà Cattolica”. Si rammenti che all'epoca Rosa pubblicava regolarmente una serie di articoli di denuncia degli ebrei ed è difficile non pensare che mandandogli l'abbozzo di enciclica Ledóchowsky cercasse non solo di ritardare la pubblicazione, ma addirittura di sabotarla. Padre Gundlach, irritato nel constatare che i mesi di lavoro dedicati al progetto non erano serviti a niente, diede fiato a questi sospetti.

Padre Rosa morì un mese e mezzo dopo aver ricevuto l'abbozzo. Quando l'enciclica raggiunse Pio XI all'inizio del 1939, quest'ultimo era ormai sul letto di morte e infatti morì il 9 febbraio senza aver potuto convalidare la bozza. Il suo successore, Pio XII, nell'ansia di cercare di rinnovare i rapporti con Hitler, pensò che fosse meglio evitare ogni critica dell'antisemitismo nazista e quindi non intraprese alcuna iniziativa. Il documento finì sepolto negli archivi vaticani.

pag. 296-297



leggi anche:
Il Segreto più Infame del Vaticano 
Gesuiti: L'Attendibilità di Alberto Rivera - Parte 2
THE ENEMY UNMASKED:Il Fronte Ebrei-Illuminati

mercoledì 27 marzo 2013

Il Crociato von Freyberg a Capo dello IOR



Per capire l'evoluzione della morale Vaticana andiamo a leggere le dichiarazioni della stessa stampa controllata dal Vaticano a proposito dell'elezione dell'ultimo Presidente dello IOR Ernst von Freyberg.

Ecco le dichiarazioni del giornale l'Avvenire:



"Ernst von Freyberg, tedesco, 55 anni, sposato, è membro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Co-dirigente dell’Associazione per i Pellegrinaggi a Lourdes dell’arcidiocesi di Berlino, il nuovo presidente laico dello Ior è anche presidente dei cantieri navali Blohm+Voss Group di Amburgo, la cui «attività fondamentale – ha precisato Federico Lombardi – è oggi nella trasformazione e riparazione di navi da crociera, nell’attività per l’industria che opera in alto mare, nella costruzione di yacht». «Attualmente – ha aggiunto – fanno anche parte di un Consorzio che costruisce quattro fregate per la marina militare tedesca». Il portavoce del gruppo ha spiegato che si tratta di navi destinate ad aiutare la Germania e la Nato a combattere terroristi e pirati e che, comunque, è l’ultima commessa di questo genere del gruppo stesso. L’avvocato von Freyberg, osserva la Radiovaticana, ha «una vasta esperienza in materia finanziaria e di regolamentazione finanziaria». (G.C.) "



Così scopriamo che il Vaticano, per il tramite di Federico Lombardi, ci dice che l'azienda che ha come presidente il neoleletto a capo dello IOR, fa parte di un consorzio che costruisce navi da guerra per la NATO e la Germania; e queste servirebbero a combattere i terroristi e i pirati! Tutto questo, naturalmente, il Vaticano lo vede coerente con gli insegnamenti di Cristo ispirati alla pace! Perché, comunque, afferma il portavoce, questa è l'ultima commessa militare!

Adesso analizziamo la morale sottostante; immaginiamo che voi siate un'ente di beneficenza devoto all'altruismo e alla pace e dobbiate scegliere, tra una rosa di candidati, il Presidente più adatto per voi; ad un tratto scoprite che nella rosa di candidati vi è un uomo che è si capace, ma avete scoperto che costui è anche un serial killer e un pedofilo; naturalmente voi siete contrari in prima battuta; però costui, messo alle strette dalla vostra scoperta, ammette si di aver stuprato bambini in passato e ucciso qualche decina di persone, ma vi giura che, se verrà eletto a capo dell'ente di beneficenza, non stuprerà né ammazzerà più nessuno, tranne ancora due o tre persone che gli stanno un po' antipatiche, e che aveva già messo in cantiere di sgozzare; così, voi commossi da cotanti sentimenti, invece di denunciarlo alla giustizia, lo benedite alla Presidenza! Questa è la morale del Vaticano: siccome l'azienda Blohm+Voss Group di Amburgo, di cui von Freyberg è presidente, non produrrà più (chissà?) delle navi da guerra nel prossimo futuro, tranne quelle già in cantiere, costui è adatto alla presidenza del nostro Istituto di “beneficenza” per le opere “pie” di religione.

Sinceramente non credevamo ai nostri occhi, così siamo andati a controllare in altri siti notoriamente dalla parte dei poteri forti, come la sezione economica del sito web di Panorama, ed ecco le candide affermazioni:



"Ma è evidente che dietro questa nomina c’è il peso di una parte della Segreteria di Stato, guidata dal cardinale Bertone. Fa discutere tuttavia il fatto che von Freyberg, indicato dalla società di cacciatori di teste Spencer and Stuart di Francoforte, incaricata dal board dello Ior, sia chairman del Blohm+Voss Group di Amburgo , un grande gruppo navale tedesco conosciuto sia per l'attività di engineering sia per la fabbricazione delle navi da guerra (fregate, corvette e navi ausiliarie). Attività quest'ultima che, con un comunicato ufficiale, hanno affermato di aver venduto. "



Andiamo quindi a vedere il sito ufficiale della Blohm+Voss; ecco cosa leggiamo:



"La nostra esperienza di base comprende fregate, corvette, imbarcazioni multi-ruolo, navi pattuglia e navi ausiliarie...”



Sembra che qui le navi da guerra vengano ancora pubblicizzate e i produttori ne vanno sicuramente orgogliosi....date un'occhiata a questo elenco nel loro sito:




Guardiamo poi, ad esempio, la Corvette Class 130:



Le corvette compatte sono le sole navi della loro classe all'interno della NATO e sono state progettate e costruite dal Consorzio Class 130 guidato dalla Blohm + Voss.

Le cinque navi costruite hanno il compito principale di sorveglianza di superficie, ricognizione, scontro con bersagli di superficie, missioni umanitarie, lotta contro le minacce asimmetriche e operano principalmente nei litorali.


Il sistema di combattimento di alto livello delle Corvette Classe 130 è costituito da:

1x TRS-3D radar

2x MIRADOR sensori

1x 76mm cannone multiuso

2x 27mm pistole automatiche

2x 21 lanciatori di missili RAM

4x R BS15 missili

2x MASS lanciatori di razzi esca."



Von Freyberg, come già detto, fa parte dei Cavalieri di Malta. I Cavalieri di Malta sono uno degli ordini più potenti e antichi della Chiesa; quest'anno essi hanno festeggiato i loro 900 anni di storia; oltre quattromila membri e volontari dell'Ordine hanno partecipato alla messa celebrata dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone e quindi hanno incontrato Benedetto XVI, in una delle sue ultime funzioni nelle vesti di Papa. Dell'enorme potere dei Cavalieri di Malta abbiamo già parlato più volte (vedi 123456).

Chi conosce la storia dei Cavalieri di Malta, naturalmente non sarà affatto sorpreso che Von Freyberg sia stato nominato presidente dei cantieri navali Blohm+Voss Group di Amburgo, che producono navi da guerra. Leggiamo solo qualche riga dal libro La Marina del Sovrano Militare Ordine di Malta a cura di Robert von Dauber e Antonio Spada, edito nel 1992 da Grafo edizioni:




Al tempo di Cristoforo Colombo la presenza marinara e navale del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, o di Malta, era realtà già da più di trecento anni e continuò ad esserlo anche dopo per più di tre secoli. Già da secoli l'Ordine disponeva di una marina permanente come quella di Genova e di Venezia, in un periodo in cui le flotte delle future potenti marine di Francia, Inghilterra, Olanda e Spagna erano allestite soltanto in caso di emergenza.” (pag.11)

[...]

Con l'acquisto indipendente dell'isola di Rodi e poi anche delle altre isole del Dodecanneso, Symi, Carchi, Limonia, Piscopi, Nisiros, Cos, Calimene, Lero, Castellorizzo ed altre, l'Ordine acquistò anche carattere sovrano.

Nei due secoli seguenti l'Ordine, detto anche di Rodi, e la sua flotta costituirono sempre più un baluardo avanzato della civiltà cristiana europea di fronte al progresso militare degli Osmani musulmani contro l'Europa.

Dopo la difesa coronata da successo contro il contrattacco dei musulmani e dei corsari cacciati da Rodi, la flotta dell'Ordine già nel 1412 inseguiva una squadra turca approdata nell'isola di Amorgos, sbarcava e combatteva contro i musulmani, facendone strage.” (pag. 15)


Adesso ritorniamo alle considerazioni riportate dal giornale Avvenire:”Ernst von Freyberg...membro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta...presidente dei cantieri navali Blohm+Voss Group di Amburgo... che fa anche parte di un Consorzio che costruisce quattro fregate per la marina militare tedesca ... navi destinate ad aiutare la Germania e la Nato a combattere terroristi e pirati”. Cari lettori capite cosa è cambiato nel corso di tutti questi secoli? Non è cambiato nulla; secoli fa avevamo la flotta navale dell'Ordine di Malta impegnata a combattere i musulmani e i corsari, adesso abbiamo un Cavaliere di Malta presidente di cantieri navali che fabbricano navi da guerra che vengono impiegate contro i terroristi e i pirati! La storia è sempre la stessa, solo che sono in molti ancora a non averlo capito. Uno dei pochi che l'ha capito è il giornalista Seymour Hersh, vincitore del premio Pulitzer, che, a proposito dell'influenza dei Cavalieri di Malta e dell'Opus Dei all'interno delle alte sfere militari statunitensi, ha dichiarato:”è una crociata, letteralmente. Si vedono come i protettori dei Cristiani. essi li stanno proteggendo dai Musulmani [come nel] 13° secolo. E questa è la loro funzione." Ed è per questo che nelle alte sfere del Vaticano non hanno nessuna remora morale ad assegnare la presidenza dello IOR al capo di un'azienda produttrice di navi che vengono impiegate per le crociate della NATO.


E' da tempo che, nel nostro blog, in modo pressoché solitario in Italia, denunciamo l'enorme influenza dei Gesuiti e dei Cavalieri di Malta; ed ecco adesso un gesuita a capo del Vaticano e un Cavaliere di Malta a capo dello IOR; il potere di questi ordini sembra ogni giorno sempre più vasto, senza che alcun serio giornalista italiano si prenda la briga di analizzarlo in modo efficace.

I Soldi del Vaticano nei Conti Svizzeri



L'autore del blog http://avlesbeluskesexposed.blogspot.it, ispirato anche da noi nella lettura del libro di Nino lo Bello dal titolo L'Oro del Vaticano/The Vatican Empire, sta facendo importanti scoperte [vedi il suo "Before your eyes": why not in Switzerland?] riguardo alla finanze Vaticane e all'editore italiano del libro di Lo Bello.

Egli parte da una citazione dell'articolo di Der Spiegel/L'Espresso del 1958, da noi pubblicato in precedenza con il suo contributo come curatore:



"A queste due istituzioni, l'attualmente in carica Papa Pio XII ne ha aggiunto una terza, l' "Opera religiosa" ("Istituto per le Opere di Religione"), che è diventata la banca di casa del Vaticano. [L'Opera Religiosa] collabora a stretto contatto con il Credit Suisse a Zurigo, in cui i gesuiti dovrebbero essere coinvolti con un considerevole pacchetto. Lo stretto legame tra le due istituzioni finanziarie si vede nel fatto che un dipendente del Credit Suisse siede come ufficiale di collegamento permanente nella romana "Opera religiosa". "



E riprende un'immagine da un articolo del Sunday Morning Herald, cui titolo è Cyprus faces years of suffering, with uncertain future in the euro zone: analysts (Cipro di fronte ad anni di sofferenza, con il futuro incerto nella zona euro: gli analisti).





Poi egli riporta una citazione dell'articolo di Thierry Meyssan dal titolo The Cypriot Pawn:




"Con l'aiuto del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale e dell'acquirente statunitense Christine Lagarde, la leadership americana ha contestato l'inviolabilità della proprietà privata nell'Unione Europea e ha tentato di confiscare un decimo dei depositi bancari, presumibilmente per salvare la banca nazionale cipriota colpita dalla crisi greca."



In seguito egli commenta:"Così per Cipro, Ma perché gli "acquirenti statunitensi" non attaccano la Svizzera?", al che riporta una citazione tratta dal libro di Lo Bello, The Vatican Empire, che noi riprendiamo dalla traduzione italiana alle pagine 133-134:



"Ma non si creda che l'attività bancaria del Vaticano si limiti all'Italia. Fondi gestiti dalla Prefettura per gli affari economici sono depositati in numerose Banche non italiane, in parte in America e in gran parte in Svizzera, dove sono accreditati su conti cifrati. Nessuno sa esattamente quanto danaro vaticano giaccia nei forzieri svizzeri, ma è evidente che la preferenza della Santa Sede per le banche svizzere è dovuta alle garanzie che la moneta di quel Paese offre contro ogni pericolo d'inflazione e di svalutazione. A partire dal 1945 si sono avute in tutto il mondo più di centosettanta svalutazioni, dodici delle quali nel solo Brasile. A differenza del dollaro americano e della sterlina britannica le cui riserve auree in realtà non superano il cinquanta per cento del circolante, il franco svizzero è garantito dall'oro al centotrenta per cento. In considerazione, dunque, di questa straordinaria solidità della moneta svizzera, il Vaticano fa incetta di franchi e li cambia in monete di altro tipo quando ne ha bisogno.

I depositi svizzeri permettono anche al Vaticano di conservare l'anonimato quando acquista il controllo di una Società straniera. A differenza di quelle americane, le Banche svizzere si prestano a far da intermediarie acquistando azioni per conto di clienti, ma non sotto il loro nome. Il Vaticano, così come fanno altri clienti, può far acquistare titoli di una determinata Società da una Banca svizzera e a nome di questa, riuscendo così a ottenere il controllo di una impresa senza che nulla trapeli. Gli "Gnomi di Zurigo", come gl'inglesi definiscono gli operatori bancari svizzeri, sostengono tuttavia che la percentuale delle azioni che le loro Banche detengono in Società nord-americane non supera l'uno per cento dell'intero mercato americano. Qualsiasi congettura sull'entità dei capitali che il Vaticano può aver investito silenziosamente nell'economia statunitense, per lo meno nel settore dei titoli azionari, deve dunque tener conto di detta cifra.

Considerando che le operazioni bancarie elvetiche sono fondate sulla segretezza (uno stile a cui non sono certo insensibili i finanzieri vaticani), il Vaticano e l'IRI, in qualità di azionisti di maggioranza, governano il Banque de Rome Suisse, filiazione elvetica del Banco di Roma. Ha un capitale di quindici milioni e duecentomila dollari e, essendo soggetta alle leggi svizzere, tiene i nomi dei suoi depositanti avvolti nel più impenetrabile silenzio.."



Al seguito riportiamo la parte restante dell'articolo di avlesbeluskesexposed.blogspot.it :



"la percentuale delle azioni che le loro Banche detengono in Società nord-americane non supera l'uno per cento dell'intero mercato americano...", possiamo anche avere qualche dubbio su questo, mentre con il gioco delle sussidiarie controllate è possibile occultare un numero più grande di azioni. Infatti gli Gnomi dei racconti sono noti come esseri molto giocosi. Probabilmente lo sono anche i loro cugini svizzeri.




"..Il Sistema Bancario in Svizzera è regolato dalla Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), che deriva la sua autorità da una serie di leggi federali. La tradizione del paese riguardo al segreto bancario, che risale al Medioevo, è stata codificata in una legge del 1934."

URL:



Si, avete capito bene, la Svizzera non è un membro dell'Unione Europea, nel frattempo Cipro è però membro dell'UE. Naturalmente le guardie svizzere del papa non provengono da Cipro, e le basi finanziarie che il Vaticano e l'Ordine dei Gesuiti usano per proteggere la loro favolosa ricchezza non sono in un paese europeo, perché il cacciatore non è così cretino da riporre il suo bestiame negli stessi boschi dove egli gioca la partita di caccia.

La Svizzera è ogni giorno oggetto dello "spettacolo del mondo", uno spettacolo nel quale l'informazione "alternativa" del papa sta gettando il tuo sguardo:



"...Solo nel marzo del 1945 essi decisero di aggiungere un effetto speciale realistico alla loro commedia fantastica, bloccando le operazioni finanziarie del Terzo Reich come "...la pressione del governo degli Stati Uniti non era più evitabile dagli svizzeri!...". Wow! Che panico! In effetti i rapporti passati della BRI con i nazisti (la BRI è una banca nazista), scompaiono per riapparire solo negli anni '90..."

[leggi la traduzione dell'articolo a questo link]

E:



Nino Lo Bello's "L'Oro del Vaticano" ["The Gold of the Vatican"]




---Riferimenti:



La casa editrice "Il Borghese", che ha pubblicato l'edizione italiana del libro di Nino Lo Bello "The Vatican Empire/L'Oro del Vaticano", era di proprietà di Mario Tedeschi, un fascista, idealista monarchico con antenati ebrei. Come possiamo vedere da Wikipedia, egli è stato coinvolto con la P2 e con l'intelligence italiana e statunitense nell'operazione "Manifesti Cinesi" [falsi manifesti con false firme comuniste/staliniste al fine di far crescere la paura verso il comunismo e dividere il movimento della sinistra radicale in Italia negli anni Sessanta]. Ma probabilmente è proprio per questo motivo che siamo in grado di assegnare alle informazioni del libro dell'italo-americano Lo Bello un alto tasso di credibilità, perché la storia personale dell'editore italiano e forse anche del collaboratore Mario Tedeschi dimostra non solo il tipico anti-comunismo degli anni della guerra fredda, ma anche una chiara inimicizia con il Vaticano, che rivela molte dinamiche nascoste di dominio perseguite dall'ordine dei gesuiti.



[nota finale di nwo-truthresearch: anche noi pensiamo che le affermazioni del libro di Nino lo Bello siano altamente credibili, fino a prova contraria. Pensiamo che la pubblicazione della traduzione italiana dell'opera da parte di questa casa editrice, chiaramente di destra, sia dovuta al fatto che molti di questi personaggi fascisti non apprezzassero le tresche sotterranee del Vaticano con i regimi comunisti; ricordiamo che la posizione ufficiale del Vaticano è sempre stata quella della condanna del Comunismo, pertanto il Vaticano avrebbe dovuto collocarsi su posizioni di destra, quindi in alleanza con uomini come Mario Tedeschi; ma abbiamo già analizzato nel nostro blog che le posizioni del Vaticano e dei gesuiti sul Comunismo erano solo di facciata; leggete ad esempio Castro: un dittatore al servizio dei Gesuiti, da cui traiamo una citazione di Phelps:"Roma fece finta di opporsi al Comunismo Sovietico in modo da ingannare l'Occidente anti-comunista, mentre le agenzie di intelligence lavoravano insieme segretamente 'su entrambi i lati'." Questo lavoro di Roma su entrambi i lati probabilmente non piaceva a qualche fascista doc, da cui la traduzione del libro].



link articolo originale:

http://avlesbeluskesexposed.blogspot.it/2013/03/before-your-eyes-why-not-in-switzerland.html


martedì 26 marzo 2013

Lo Spettacolo del Vaticano e la Moneta dell'Apocalisse

Nell'articolo precedente avevamo fatto un collage di immagini per mettere in risalto come la multinazionale più ricca del mondo, Vaticano & Gesuiti S.p.a., predicasse ipocritamente la povertà per far colpo sugli ingenui e gli ignoranti (la gran massa dei cittadini sempre meno educati nelle scuole pubbliche allo sfascio), ma in realtà avesse tutt'altri traffici. 
 

In effetti la multinazionale Vaticano & Gesuiti S.p.a. ha un'agenzia di marketing formidabile e riesce a far passare per oro colato ogni sua dichiarazione, anche la più inverosimile, come quella di aspirare alla povertà francescana.
Secondo Guy Debord la Società dello Spettacolo è quella forma di assoggettamento e di oppressione totale della psiche umana mediata dalle immagini, che la classe dominante produce per controllare le masse; in questo campo possiamo certamente affermare che la multinazionale Vaticano & Gesuiti S.p.a. è stata, ed è tutt'ora, una protagonista indiscussa e di gran classe.
Leggiamo qualcosa sulla Società dello Spettacolo:

"Una forma di assoggettamento psicologico totale, in cui ogni singolo individuo è isolato dagli altri ed assiste nella più totale passività allo svilupparsi di « un discorso ininterrotto che l’ordine presente tiene su se stesso, il suo monologo elogiativo[13] » Lo spettacolo, di cui i mass media sono solo una delle molte espressioni, è parte fondante della società contemporanea, ed il responsabile della perdita da parte del singolo di ogni tipo di individualità, personalità, creatività umane: la passività e la contemplazione sono ciò che caratterizza l'attuale condizione umana. Ciò che rende lo spettacolo ingannevole e negativo è il fatto che esso rappresenta il dominio di una parte della società, l'economia, su ogni altro aspetto della società stessa”

Adesso che abbiamo letto questi concetti di Guy Debord guardiamo alcune immagini-spettacolo sul nuovo papa-amministratore delegato della Vaticano & Gesuiti S.p.a. diffuse dai mass media di tutto il mondo:




E' chiaro da queste immagini che il Vaticano è la somma agenzia produttrice di spettacolo, cioè di quel "discorso ininterrotto che l’ordine presente tiene su se stesso, il suo monologo elogiativo".
Ricordiamo che la maggior parte delle persone non legge, è poco istruita, ed è subissata da mille problemi e distrazioni; l'unica fonte di notizie per questa povera gente rimane la televisione, o le riviste spazzatura, cioè quei mezzi che sono tra i principali veicoli dello spettacolo, dove il Vaticano è il principale protagonista.
Solo pochi giorni or sono avevamo visto altre immagini televisive, in cui si festeggiava l'addio al pontificato di Benedetto XVI, eccone alcune:




E' chiaro che lo spettacolo del Vaticano mediato dall'immediatezza delle immagini è uno dei principali mezzi per dominare le masse. 
E' un bombardamento incessante.
Adesso torniamo all'ipocrisia del Vaticano. Perché un'ente "francescano" che si ispira alla povertà dovrebbe stampare monete d'oro e venderle a prezzi da capogiro? E' il caso della moneta d'oro da 200 euro che il Vaticano ha emesso in occasione dell'anno della Fede, che ha avuto inizio l'11 ottobre 2012, e che abbiamo fatto indossare, nel nostro collage, al “francescano” papa Bergoglio neoeletto; vediamo la descrizione che ci viene data dal sito ufficiale dello Stato della Città del Vaticano:


L’Anno della fede, indetto da Papa Benedetto XVI, inizia l’11 ottobre 2012 e terminerà il 24 novembre 2013, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Il Papa ha scelto l’11 ottobre 2012 come data di inizio perché in questo giorno ricorrono due importanti anniversari: il 50º dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e il 20º della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nella Lettera Apostolica «Porta Fidei» il Santo Padre ripercorre con pochi incisi alcuni fulgidi esempi di fede di duemila anni di storia della cristianità: per fede Maria accolse la parola dell’Angelo, gli Apostoli lasciarono ogni cosa per seguire il Maestro, i discepoli formarono la prima comunità, i martiri donarono la vita... Uomini e donne in ogni parte del mondo consacrano quotidianamente la loro esistenza a Cristo e testimoniano la loro fede nel Signore Gesù nella famiglia, nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e ministeri ai quali sono stati chiamati. Un anno di riflessione, dunque, ma soprattutto di rinnovata evangelizzazione affinché tutti coloro che si riconoscono nella Chiesa diano testimonianza del Cristo vivente ed indichino alle altre genti la porta della fede. Una rappresentazione della fede che stringe a sé i simboli della cristianità: la Croce, l’Eucaristia ed il Libro della Parola, è l’immagine celebrativa realizzata dall’artista Orietta Rossi per la prima moneta aurea da 200 euro nella storia dello Stato della Città del Vaticano. “

Secondo il sito turismoitalianews:

In circolazione dal 6 dicembre 2012, la moneta ha un diametro di 28,5 millimetri, pesa 40 grammi ed è coniata dalla Zecca di Roma in versione fondo a specchio (proof). La tiratura è di appena 499 esemplari e ogni moneta verrà venduta dall’Ufficio filatelico e numismatico del Governatorato a 2.990 euro.”

Facciamo due calcoli: 499 x 2.990 = 1.492.010 euro; i maligni potrebbero accusare che questa è proprio una moneta che ha a che fare con la Fede, quella nell'oro e nei guadagni però; anche perchè se i ricavi verranno poi ditribuiti come con l'otto per mille, stiamo certi che la Chiesa ne spenderà al massimo solo un quinto (20%) in opere di carità e il grosso finirà per costruire parrocchie, stipendiare i sacerdoti e fare opera di propaganda e proselitismo.  Se infine diamo credito alle parole di Monsenor Rafael Rodriguez Guillen, il quale afferma che "Senza aver paura di sbagliare possiamo dire che i tesori d'oro e d'argento amministrati dal Vaticano, non solo nelle sue banche e filiali, ma anche nei suoi templi, oggi comprendono circa il 49% delle riserve d'oro del mondo", allora potremmo concordare che questi maligni non hanno poi tutti i torti.
Su questa moneta leggiamo adesso le considerazioni che ci ha inviato avlesbeluskesexposed.blogspot.it e che avevamo ignorato in prima battuta:

"....il collage ....mostra in bella evidenza due medaglioni sul petto del soldato Gesuita Francis I. 
 
Quello raffigurante una donna rappresenta proprio la "donna" dell'Apocalisse, ..."La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una COPPA d'ORO, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: 
"Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra" o più attinente: "MISTERO, Babilonia la Grande, madre di tutte le prostituzioni ed abomini sulla terra" [Rivelazione 17:4-5 KJV].

Descritto in:

Alexander Hislop accusato di essere 'massone' (perchè suo padre era muratore, cioè un vero muratore):

http://apparentlyenemies.blogspot.it/2013/03/hislop-mason.html ."
Davvero una bella moneta!

leggi anche:

Bergoglio marketing

P.s.
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